Si spacca il fronte dei sindaci della Piana reggina che – per primi in Calabria – stanno criticando metodo e contenuti del modo con cui il presidente Occhiuto sta procedendo nelle vesti di commissario alla Sanità.
A prendere le distanza dal documento con cui il Distretto socio-sanitario 1 aveva bocciato il Piano per spendere una prima trance del Pnrr, è il sindaco di Cinquefrondi, Michele Conia - uno degli uomini di punta del movimento di de Magistris in Calabria – che, dopo la riunione dei 13 amministratori, si sfila dal fronte in rivolta e accusa di campanilismo i colleghi.
«Io ho espresso le mie contrarietà già nella riunione – sostiene il sindaco – e trovo una mancanza di rispetto anche nei confronti dei colleghi che hanno interloquito con l’Asp, dire che nel varo del Piano gli amministratori non sono stati consultati».
Il lavoro fatto in fretta dall’Asp – che su impulso della Cittadella aveva riunito i sindaci dall’oggi al domani – sta creando frizioni politiche e Conia, senza fare nomi, parla aspirazioni «campanilistiche» alla base del battage mediatico che ha presentato come unitario il fronte interno al Distretto.

Cinque case della Comunità, un centro operativo territoriale e 2 piccoli ospedali in aggiunta a quello di Polistena – questo prevede il Piano trasmesso a Roma – che diventano quindi occasione di una lacerazione tra amministratori visto che le bordate di Conia – sindaco di un Comune che ospiterebbe una delle strutture pianificate – sembrano indirizzate al collega del paese confinante, Michele Tripodi, guida del comune capofila del Distretto, Polistena, sede dell’unico nosocomio oggi attivo, espostosi nelle critiche alle previsioni di Occhiuto assieme al vice sindaco di Galatro, Carmelo Panetta.
E mentre nessuno dei 3 consiglieri regionali di maggioranza originari di questa zona interviene, come del resto ha fatto pure l’assemblea dell’associazione intercomunale “Città degli Ulivi” riunita in queste ore, a Catanzaro la parola d’ordine che torna è “il divide et impera” sui territori: "litigano" 2 sindaci di sinistra, amministratori di comuni praticamente conurbati.