«La battaglia per cambiare la giustizia non si ferma questa sera, ma anzi riparte con rinnovato slancio». Nonostante la sconfitta alle urne, sui 5 quesiti referendari, promette di essere molto peggio di quella prospettata dai primi exit poll che davano l’affluenza al 20%, la Lega sulla giustizia non tira i remi in barca.

A pochi minuti dalla chiusura dei seggi, commentando il mancato quorum, da via Bellerio si assicura che insieme al Partito Radicale, una volta vinte le prossime politiche nel 2023, la battaglia sarà ripresa e condotta con piglio diverso.

«Grazie ai milioni di italiani che hanno votato per i referendum sulla giustizia: la loro voce è un impegno per tutti affinché si facciano vere e profonde riforme. Meritano riconoscenza perché hanno scelto di esprimersi nonostante un vergognoso silenzio mediatico (a cominciare dalla tv di Stato) - si legge in una nota del partito-, al caos in troppi seggi a partire dallo scandalo di Palermo, alla codardia di tanti politici».

«Grazie a chi ha informato e partecipato - conclude la nota -, ai governatori schierati in prima linea insieme ad amministratori locali, di tutti i colori politici, e a molti parlamentari. Il tutto senza dimenticare donne e uomini di legge, associazioni culturali e intellettuali».