Il soveratese, vicesegretario generale dell'Ecr, è uno degli uomini più fidati del nuovo commissario europeo che sta costruendo in queste ore la sua squadra
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Giorgia Meloni non ha ancora deciso come sostituirlo, in molti guardano con interesse ad un ministero che consente il controllo dell'operazione finanziaria più importante dai tempi del Piano Marshall ma Raffaele Fitto guarda già a Bruxelles ed alla sua squadra da costruire.
Non solo la nomina a vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, ma le deleghe alla coesione e al mare magnum di finanziamenti che sono il motore pulsante di tutta l'Ue impongono al politico pugliese di fare scelte rapide e precise. Per questo motivo probabilmente, nel costruire la sua squadra, ha guardato a lungo al percorso fatto in questo anni e all'importanza delle politiche di coesione, argomento da maneggiare con cura. Riflessioni importanti che lo hanno portato a una serie di indicazioni chiare nella formazione della sua squadra e nella scelta degli uomini chiave.
Il commissario Fitto sceglie il suo capo di Gabinetto: è di Soverato
Sarà infatti Vincenzo Matano, attuale vicesegretario generale dell'Ecr e esperto di lungo corso delle politiche europee il nuovo capo di gabinetto. Fratello del conduttore Rai Alberto, da anni è uno degli uomini di riferimento di Raffaele Fitto e del posizionamento di Fratelli d'Italia nel complesso scacchiere del Parlamento Europeo. Conoscitore dei meccanismi e degli equilibrio che viaggiano sull'asse Strasburgo-Bruxelles, fa parte di quella folta pattuglia di professionisti calabresi che ricoprono ruoli chiave nelle istituzioni europee (e non sono affatto pochi).
La squadra sarà completata da Alessandro Scuncio, cresciuto all'ombra di Fitto per tutta la sua carriera, e Marco Canaparo, capo dipartimento degli Affari Europei e diplomatico di lungo corso.
La squadra si completerà nelle prossime settimane, con un occhio a cosa succederà a Palazzo Chigi. Sarà necessario capire le scelte del premier Meloni, che in tutta probabilità in queste settimane manterrà le deleghe in attesa di completare un risiko complesso. In ballo ci sono Pnrr, risorse della coesione del programma appena iniziato e i complessi rapporti con Bruxelles. Finora Fitto ha rappresentato il punto di equilibrio di una maggioranza ricca di contraddizioni, ma sarà necessario non sbagliare le scelte per evitare di rallentare una macchina che si è finalmente messa in moto ma che ha bisogno di continui aggiustamenti per non incagliarsi.