L'immobilismo dem frena le ambizioni del docente e nuovi scenari potrebbero portare al superamento della sua candidatura a sindaco. Resta in campo anche Casalinuovo pur essendo le sue chance ridotte a lumicino
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A differenza di cinque anni fa, in cui pure non mancarono i problemi, la matassa politica catanzarese appare difficile da sbrogliare ormai alla vigilia della campagna elettorale per le Comunali. Considerazione che vale tanto nel centrodestra, come si è detto ieri, quanto soprattutto nella coalizione opposta in cui sembrano regnare sovrane indecisione, incertezza e forse anche un pizzico di confusione. Che neppure a Roma riescono a spazzar via.
Basti pensare all’ennesima discesa in Calabria - in programma per domani - di Francesco Boccia, come noto responsabile degli Enti locali e delle Autonomie territoriali del Pd, che dovrebbe contribuire al rinvenimento di una soluzione definitiva rispetto alla spinosa questione dell’aspirante sindaco da incoronare. Oltreché a rasserenare gli animi per la più volte rinviata celebrazione del congresso provinciale di Cosenza. Ma questa è un’altra storia, anche perché se la pur importante vicenda cosentina riguarda solo il partito - pur con le tante implicazioni più generali del caso - nel capoluogo calabro bisogna invece decidere i destini del Pd, di tutta la coalizione e forse dell’intera città se si pensa a come fino a poco tempo fa sui Tre Colli pareva spirasse un forte vento favorevole al Pd.
Il tempo trascorso ha però determinato un’impasse che non sta di certo giovando al partito. Anzi, semmai l’esatto contrario. Circostanza di cui si è reso conto addirittura Nicola Fiorita, che rimane sì sempre in pole position per ricevere l’agognata incoronazione capitolina, ma tenuto a “bagnomaria” da così tanto tempo al punto di spingerlo a far circolare la notizia relativa a una sorta di deadline (una scadenza, sostanzialmente) fissata per il prossimo 18 di marzo.
Data in cui se non avrà disco verde dai dirigenti Dem, locali e nazionali, ufficializzerà la sua discesa in campo (peraltro già conclamata in verità) sulla falsariga del 2017 quando decise di correre pur senza il sostegno dei Democrat ai quali però, come ovvio, terrà una porta aperta fino all’ultimo giorno utile desiderando ardentemente, in termini strategici, una loro investitura che gli darebbe molte più chance di successo.
Lo stesso prof si sarebbe tuttavia aspettato ben altro trattamento dal partito lettiano in cui si potrebbero profilare scenari basati sull’assegnazione di varie postazioni nell’ambito di cui la candidatura a primo cittadino di Fiorita non soltanto non sarebbe più funzionale quanto per assurdo risulterebbe contraria a un progetto che guarda parecchio oltre il livello catanzarese.
Quale sarà allora lo stato dell’arte dopo il passaggio di Boccia, si ribadisce previsto fra circa 24 ore, anche in cima ai Tre Colli? Rimarrà tutto com’è o si faranno dei passi (magari decisivi) in avanti? Difficile dirlo, in particolare se non si conosce ancora l’identità e il fine preciso di chi sta giocando la partita a cui si faceva riferimento poc’anzi. Una strategia improntata allo “scassare tutto” per sganciare il Pd dal vecchio assetto di alleanze. Ecco quindi che trovare la risposta ai quesiti formulati potrebbe essere illuminante. Si spiegherebbe peraltro così la permanenza nel teorico novero dei papabili sindaci dell’area di sinistra di Aldo Casalinuovo, tenuto in lizza malgrado a Roma - e non solo - sia noto come non abbia alcuna possibilità di spuntarla. C’è qualcuno che ha però interesse a far credere all’ottimo penalista l’esatto opposto seppur in barba alla decantata unità di una coalizione invece a rischio di spaccarsi in mille pezzi in vista del traguardo.