Dopo lo scivolone per la mancata partecipazione del Movimento 5 stelle e degli altri esponenti dell'opposizione, il partito è corso ai ripari invitando Tucci, Lo Schiavo, Pignataro, Versace e i leader sindacali
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Meglio tardi che mai, dice il proverbio. Così oggi, dopo la pubblicazione del nostro articolo sulla Festa dell'Unità che teneva fuori il M5s e le altre forze di opposizione, il Pd calabrese ha deciso di modificare il programma della manifestazione di partito, invitando, in zona Cesarini, anche esponenti delle altre forze politiche che si richiamano al centrosinistra. A quanto risulta a LaC News24, gli inviti sono partiti nella tarda mattinata di oggi e gli ospiti sono stati invitati a discutere intorno al salario minimo. Tema certamente importante, ma non proprio caratterizzante la Calabria. Sarebbe stato meglio organizzare un dibattito sulle tante difficoltà della nostra regione per provare a dare uno sguardo diverso da quello del centrodestra sui tanti aspetti critici del nostro territorio. Ma l’importante è che che ci sia un tentativo di dialogo nel centrosinistra.
«Un momento di incontro e confronto molto importante – spiega il segretario regionale del Pd, Nicola Irto – che servirà a fare il punto sui principali temi dell’agenda politica. Sanità, autonomia differenziata, informazione e legalità, lavoro, salario minimo e tutela delle donne al centro dei dibattiti che vedranno impegnati i vertici regionali del partito, con diversi rappresentanti nazionali, oltre agli iscritti e ai simpatizzanti. Il confronto e il dibattito che parte dal basso sono fondamentali anche per proseguire nel processo di riorganizzazione e rigenerazione del Pd che, a tutti i livelli, deve tornare ad essere alternativa concreta di governo ad una destra populista e divisiva che sta spaccando il Paese, mettendo in crisi le regioni meridionali e dimenticando i ceti deboli e dei lavoratori».
«Un momento assai significativo della tre giorni sarà il dibattito intorno al salario minimo - si legge in una nota del partito - che il governo di centrodestra, guidato da Giorgia Meloni, ha colpevolmente rinviato all’autunno, acuendo la crisi di tre milioni di lavoratori che percepiscono retribuzioni inferiori ai nove euro all’ora. Al dibattito parteciperanno, oltre ai rappresentanti del Pd e al capogruppo dem a palazzo Madama, Francesco Boccia, anche gli esponenti delle altre forze della coalizione di centrosinistra, Riccardo Tucci (M5S), Antonio Lo Schiavo (Forza Civica di centrosinistra), Carmelo Versace (Azione) e Ferdinando Pignataro (Sinistra Italiana), e i segretari regionali di Cgil e Uil: Angelo Sposato e Santo Biondo».
«Su temi centrali come il salario minimo e più in generale la tutela dei diritti dei lavoratori – afferma ancora il senatore Irto – si può e si deve costruire l’azione comune del centrosinistra, sia in Parlamento che a livello regionale, per mettere insieme tutte le forze alternative alla destra su temi centrali come sanità, autonomia differenziata e occupazione». Vedremo se il confronto sarà un punto di partenza o di arrivo.