«La disdetta unilaterale, da parte del vertice di Ferrovie della Calabria, degli istituti contrattuali di secondo livello che determinano una chiara ed immediata sofferenza per i dipendenti, desta profonda preoccupazione per il futuro dell’azienda e dei trasporti in Calabria. Né convincono le motivazioni che starebbero dietro questa decisione che sarebbero derivanti, in parte, dai mancati introiti a causa della chiusura della tratta Cosenza/Catanzaro per la realizzazione di imponenti interventi di complessiva “risistemazione” dell’intera tratta ferrata e dalla rimozione del movimento franoso sulla tratta Marzi/Soveria Mannelli».

A sostenerlo è il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Mimmo Bevacqua che così prosegue: «Abbiamo posto, in occasione dell’ultimo incontro con il management di Ferrovie della Calabria, la necessità di far tornare centrale l’Azienda e il suo sviluppo, in maniera tale che il servizio corrisponda nel modo migliore ad un disegno complessivo di rafforzamento della mobilità su ferro sulla direttrice Cosenza/Catanzaro, senza dimenticare i servizi complementari su gomma, in grado di velocizzare tempi di percorrenza ed innalzare il livello qualitativo dell’offerta del servizio. Vanno dunque velocizzati gli interventi in itinere – dice ancora Bevacqua  - mentre si aspetta l’arrivo dei locomotori ad idrogeno e della digitalizzazione che consentirà un salto in avanti di grande rilievo. Anche per questo avevamo posto la necessità di venire incontro alle esigenze delle comunità locali, con il Comune di Decollatura innanzitutto e registriamo, in tal senso, la positiva conclusione della Conferenza di servizio».

«Approfondiremo nei prossimi giorni, come gruppo del Pd, le vicende legate alla disdetta dei contratti di secondo livello ed assumeremo tutte le opportune iniziative, chiamando all’assunzione di responsabilità l’intero governo regionale, che, lo ricordiamo, detiene, ormai da anni, l’intero controllo di Ferrovie della Calabria, azienda centrale per i trasporti della Calabria, il cui futuro non può essere legato, in nessun caso, dallo scaricare sui dipendenti eventuali momenti di difficoltà».