Un noto locale adibito alla ristorazione situato a due passi dal porto di Lido, a Catanzaro, pieno di militanti e simpatizzanti di Fratelli d'Italia e non solo. Gente stasera strettasi attorno a una dei leader locali di riferimento, Wanda Ferro. Questo lo scenario della chiusura della campagna elettorale di Fdi. Forza che per rivolgere l'ultimo appello ai suoi elettori ha dunque optato per uno dei luoghi più iconici del quartiere marinaro.

Purtroppo però anche uno dei simboli di quel salto di qualità che il capoluogo non è riuscito a fare a causa di un'oggettiva carenza di certe efficienti e moderne infrastrutture, anche e soprattutto finora non realizzate per incapacità della classe dirigente dello stesso capoluogo. Ma la deputata Ferro, doppiamente in corsa (cioè candidata tanto nel collegio uninominale quanto nel plurinominale) per essere riconfermata a Montecitorio, non ha dubbi: «C'è bisogno di buona politica per l'intero Sud, la Calabria e gli 80 comuni della nostra Provincia». 

Ha le idee chiare la parlamentare che, come premesso, sarà in competizione sia nel maggioritario come nel proporzionale. «Un doppio impegno», spiega la diretta interessata aggiungendo: «Il mio compito è rappresentare un territorio importante che ha molte  potenzialità ma altrettante, se non di più, esigenze. E poi io, quando il partito chiama, non mi sottraggo. Mai».

Ed è così, perché come ricorda la medesima Ferro: «Sono scesa in campo, anche in situazioni impossibili o quasi. Come ai tempi in cui (nel 2014, quando con l'investitura berlusconiana sfidò un favoritissimo Mario Oliverio, ndr) fui in corsa per la presidenza della Regione o adesso al Comune (nel giugno scorso, in cui i meloniani hanno deciso di andare da soli, ndr)».

Ora, però, la situazione è radicalmente diversa e se i pronostici (pardon, i sondaggi) della vigilia saranno confermati, Ferro tornerà di sicuro alla Camera. E, inoltre, anche con la golden share per entrare a far parte della squadra di Governo. A prescindere se guidata o meno dall'amica e segretaria nazionale, Giorgia Meloni. E potrebbe addirittura essere ministro. In modo da far tornare un catanzarese nel massimo Esecutivo italiano dopo tempo immemore dall'esperienza di Agazio Loiero, risalente a oltre 21 anni fa. 

Sul punto, tuttavia, sostiene: «Sì, in effetti non ce n'è uno in rappresentanza della città da molto. Però, se è a me che si allude per farlo fra qualche mese, rispondo così: prima di pensare alle poltrone mi concentrerò sulle emergenze della nostra terra: Sanità, Lavoro e Trasporti».

A chiudere, invece, sprona la Calabria e l'area centrale a uno "scatto di reni", comunque favorito dalla buona politica. «Qui ci sono persone che si alzano la mattina presto per andare a lavorare. Che magari sono titolari di piccole e medie imprese, capaci di garantire occupazione a prezzo di notevoli rischi in chiave economica e sacrifici personali. Si tratta quindi degli esponenti di una categoria che necessiterebbe del maggiore sostegno. Viceversa però negli ultimi anni si è scelto di fare assistenzialismo con una sorta di misura-spot, con chiare finalità elettorali. Mi riferisco, come ovvio, a un reddito di cittadinanza che noi non vogliamo di certo abolire. Ma cambiare totalmente sì per darlo a chi davvero ne ha bisogno: over 60, invalidi e padri e madri di famiglie numerose. Non certo ai furbetti».

Fra i presenti anche il presidente del consiglio regionale, il leghista Filippo Mancuso, che oltre a partecipare all'evento targato Fdi ha pure inteso fare qualche foto (a sinistra) con la collega Wanda prima dell'inizio.