L'ex componente della Commissione parlamentare antimafia contro i vertici del partito di Giorgia Meloni per le modalità con le quali hanno messo insieme le liste per elezioni regionali e punta il dito contro la scelta di Creazzo (arrestato) e Neri
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Bufera dentro Fdi dopo l’esplodere del caso legato a Domenico Creazzo, rimasto coinvolto nell’ultima inchiesta portata avanti dalla Dda di Reggio Calabria. Il silenzio scelto da Giorgia Meloni nei giorni successivi all’arresto del neo consigliere regionale, potrebbe essere solo il segnale dell’avvio di un’operazione di profondo rinnovo, come dimostrano le dichiarazioni del commissario Edmondo Cirielli che si assume in prima persona la responsabilità delle scelte fatte nella composizione delle liste.
Fratelli d’Italia in riva allo Stretto, nonostante i buoni risultati ottenuti ai vari appuntamenti con le urne, continua a non trovare pace. Fin dal principio le scelte sui referenti reggini non sono andate nella direzione sperata. Si era puntato tutto su Alessandro Nicolò, ,ma dopo quale mese l’ex consigliere regionale di Fi venne coinvolto nell’inchiesta “Libro Nero”. Giorgia Meloni decise così di affidare la gestione del partito e delle liste ad Edmondo Cirielli, deputato e questore della Camera, inviato a Reggio Calabria come commissario.
Le sue scelte hanno portato a due consiglieri regionali eletti Domenico Creazzo e Giuseppe Neri, ma hanno fatto tanto discutere ancora prima dell’arresto di Creazzo. Gli eletti di Fdi sono stati proprio i due transfughi provenienti dal centrosinistra, tanto da avere indispettito molti della base che si erano spesi per il partito quando la percentuale non era ancora in doppia cifra. L’inserimento poi delle truppe scopellitiane, a sostegno del sindaco di Sant’Eufemia ha provocato poi altre tensioni.
Adesso, con il partito trasformato in una polveriera, il commissario Ciriellli si è assunto personalmente la responsabilità della scelta di Creazzo. Basterà? Per il momento quanto avvenuto a Reggio continua ad animare la discussione interna come dimostra la disputa, con toni al vetriolo, che è andata in scena su facebook tra Angela Napoli e lo stesso Cirielli che se ne sono detti di tutti i colori in relazione alla composizione delle liste per le regionali.
Lo scontro su Facebook
«Cirielli "ci sei o ci fai?" – scrive sul suo profilo facebook la Napoli - Sei un Ufficiale dell'Arma dei Carabinieri! Quale uomo del tuo Partito calabrese ti ha consigliato questa e le altre candidature? Dovresti sapere bene, o chi per te, che la Commissione parlamentare antimafia, non può segnalare candidati che non siano ufficialmente coinvolti dalla giustizia!».
Immediata la replica di Cirielli che commenta così: «Le scelte le ho fatte io sentendo tutti e le rivendico. Io non sapevo nulla se tu sapevi dovevi andare dalle Forze dell’ordine. Solo con Fini potevi stare».
Si trascende dunque sul personale, ma Angela Napoli non si risparmia: «Edmondo Cirielli, io non sono più parlamentare, tantomeno in Commissione Parlamentare Antimafia, nè ho più tessera di alcun Partito politico, ciò non toglie che le mie denunzie continuo a farle dove e quando ritengo opportuno. E tanto per essere chiari: i miei valori etici e morali non li ho mai svenduti pur di fare carriera!».
La vede diversamente Cirielli: «tu sei andata con Fini che era il campione della svendita dei nostri valori . Lo hai fatto per fare carriera e ti è andata male . Io ho fondato un nuovo partito per salvare la Destra e la Fiamma sapendo che difficilmente sarei stato rieletto mentre avevo già in tasca una sicura ricandidatura nel Pdl. Quindi lezioni di morale da te non le accetto».
Partito in difficoltà
Botte da orbi, insomma, mentre si avvicina un momento delicatissimo per la politica e calabrese e per quella reggina. Sicuramente quanto accaduto avrà inevitabili ripercussioni sia in vista delle scelte di Jole Santelli su giunta e presidenza del Consiglio regionale che si allontana dallo Stretto, sia in vista della scelta del candidato sindaco di Reggio con Fdi che ha perso molto terreno all’interno della coalizione.