La parlamentare è stata costretta a metterci la faccia dopo il ritiro di Colace, mentre il consigliere regionale è stato chiamato giocoforza tra gli arruolabili nella sua lista. Ma secondo fonti accreditate sarebbe in trattativa per un passaggio con gli azzurri
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Manca solo l’ufficialità ma il coordinamento regionale di Fratelli d’Italia, nella tarda serata di ieri ha concluso i lavori indicando Wanda Ferro quale naturale candidata dei meloniani per la corsa a Palazzo dei Nobili. Una candidatura in solitaria che arriva dopo il passo indietro del medico Rino Colace che, tra l’altro, era stato designato coordinatore cittadino di Noi con L’italia solo il 15 febbraio scorso.
Scelta obbligata
E tuttavia la scelta ricaduta sulla Ferro è non solo la migliore possibile per Fratelli d’Italia ma anche in qualche misura obbligata, dopo la rottura del fronte della coalizione di centrodestra. Insomma, la coordinatrice regionale dei meloniani si è trovata costretta a metterci la faccia dopo che i vertici romani avevano bocciato l’appoggio per i suoi trascorsi troppo a sinistra a Valerio Donato che della Ferro – che inizialmente aveva sostenuto la proposta - è anche l’avvocato di fiducia sostenendone le ragioni, nel 2014, quando fu esclusa dal Consiglio regionale.
La via d’uscita in un primo tempo fu individuata nella figura dell’assessore al Personale della Regione Filippo Pietropaolo, ma la scelta trovò la reazione anche stizzita di Roberto Occhiuto che in buona sostanza disse che in caso di candidatura avrebbe ritirato le deleghe al suo assessore per il tempo della campagna elettorale.
Profilo indiscutibile, risultato incerto
Naturalmente quello di Wanda Ferro è un profilo di tutto rispetto: deputata col ruolo di vicecapogruppo a Montecitorio, coordinatrice regionale del partito, ricopre anche il ruolo di segretaria della commissione parlamentare Antimafia. Ma questo non basta a coprire il momento complicato attraversato dal partito in Calabria, tanto che queste elezioni a Catanzaro vengono vissute quasi come una resa dei conti interna. L’indiscussa personalità della Ferro non rassicura il partito sull’esito della competizione e la richiesta venuta dalla riunione di ieri sera – in cui anche l’assessore Fausto Orsomarso ha spinto per la candidatura della Ferro - di mettere in lista assessori e consiglieri regionali, quindi Pietropaolo e Antonio Montuoro, in quella che è stata annunciata come una “battaglia identitaria” sta già esacerbando gli animi.
Il caso Montuoro
Di più, fonti accreditate danno proprio Montuoro in trattative già avanzate con il coordinatore regionale azzurro Giuseppe Mangialavori per passare in Forza Italia.
L’antefatto sarebbe da ricercare, secondo i soliti ben informati, proprio negli step che stanno conducendo alle amministrative di Catanzaro. D’altra parte proprio Montuoro aveva messo sul tavolo una propria lista - “Venti da Sud” - pronta a sostenere il candidato di coalizione che avrebbe dovuto essere Donato, su cui si è registrata la convergenza, pur senza simboli di partito, di Lega e Forza Italia. Il successivo “niet” di Giorgia Meloni ha però costretto l’attuale presidente della Seconda Commissione a Palazzo Campanella a ritirare la stessa, con il risultato che alcuni dei suoi candidati, consiglieri uscenti, saranno comunque candidati con Donato.
E per “convincerlo” al grande passo dai vertici di Forza Italia, sarebbe arrivata la promessa di affidargli le redini del coordinamento provinciale che fu di Mimmo Tallini.
Dunque, Montuoro si troverebbe tra due fuochi, quello della richiesta di candidarsi nella lista di Fratelli d’Italia e quella di non rinunciare alla sua “Venti del sud” a supporto di Donato, che poi lo condurrebbe dritto nelle braccia di Mangialavori.
Insomma per ora il dato certo è che con Wanda Ferro saranno sei i candidati a sindaco per le comunali di Catanzaro.