Messo da parte il pruriginoso caso Giambruno, Fratelli d’Italia ieri ha celebrato un anno alla guida del Paese. In quasi tutte le regioni italiane sono stati organizzati degli incontri poi culminati con il collegamento della premier Giorgia Meloni che aveva registrato un video dall’Egitto la sera prima.

In Calabria l’iniziativa si è tenuta a Rende ed ha visto la partecipazione di tutto lo stato maggiore del partito. Dai consiglieri regionali De Francesco, Neri, Mannarino e Montuoro agli assessori Calabrese e Pietropaolo, ai senatori Rapani e Orsomarso nonchè ovviamente tanti amministratori locali e militanti.

L’iniziativa si è aperta con un talk, moderato dal giornalista Attilio Sabato, in cui i dirigenti hanno sottolineato la continuità di azione politica fra il Governo nazionale e quello regionale. In particolare il sottosegretario agli Interni, Wanda Ferro, anche lei collegata da remoto perché ancora reduce da un fastidioso infortunio, ha sottolineato il tanto che i governi Santelli prima e Occhiuto poi hanno messo a terra per la Calabria. L’elenco fatto dal sottosegretario comprende i fondi per la Ss 106, l’alta velocità, il Ponte sullo Stretto, il rilancio delle Zes con l’area unica, gli investimenti massicci in sicurezza. «Abbiamo le idee giuste - ha detto la Ferro - ma soprattutto la capacità di metterle a terra. Certo tutto non si può fare in poco tempo perché i problemi sono tanti e l’attuale congiuntura economica non c’è d’aiuto, ma noi siamo sempre sul pezzo».

Sul pezzo era anche il senatore Orsomarso che, anche alla luce della sua pregressa esperienza di assessore regionale, ha rivendicato i meriti delle due amministrazioni regionali di centrodestra. Ha ricordato come il made in Italy vale 60 miliardi della nostra bilancia commerciale. Di questi l’11% viene dal Sud. La Calabria prima della Santelli era lo 0,8% di quell’11%, praticamente una cifra irrisoria. Negli ultimi quattro anni il dato è arrivato al 12%. Poi ha sottolineato il grande impegno del partito e di tutto il centrodestra sulle sorti del porto di Gioia Tauro che in realtà avrebbe bisogno di ben altre azioni a parte le manifestazioni di protesta.

Più prudente invece, e questa forse è la vera notizia, è stato sul progetto di fusione Cosenza, Rende, Castrolibero, ipotesi sulla quale il centrodestra sembra aver frenato. Anche Orsomarso ha dato questa impressione con i suoi richiami alla concertazione e all’ascolto del territorio. Il dato è che la proposta di legge che sembrava prossima ad essere discussa in consiglio, ancora non è stata calendarizzata. E sempre a proposito di fusioni, il senatore Ernesto Rapani si è ufficialmente candidato sindaco a Corigliano Rossano, città prossima alle elezioni e, secondo il senatore, incapace finora di esprimere appieno le sue potenzialità a causa di una gestione incerta da parte dell’amministrazione.

Non c’è più tempo però per il dibattito perché alle 11 parte il collegamento con Meloni, vera star di giornata. «Sono fiera di quello che abbiamo fatto, di noi, della nostra classe dirigente e di me stessa, posso guardarmi allo specchio e vedere ancora la stessa persona, ho camminato a testa alta, non sono scesa a compromessi», ha detto la presidente del Consiglio dicendosi «orgogliosa anche per la compattezza della maggioranza perché sono falliti tutti i tentativi di dividerci e sono fiera dei tanti risultati e degli obiettivi già raggiunti».

Meloni ha sottolineato nel video il sostegno riscontrato per il proprio lavoro: «Mi sono chiesta un anno fa perché in così tanti si commuovessero anche nel momento del giuramento. Ora, con tutto quello che è successo, mi sono tornata a chiedere come mai intorno a noi ci sia ancora così tanto affetto e sostegno da parte degli italiani, distanti anni luce da quello che dicono i giornaloni, e ora lo so, è perché noi diamo rappresentanza all'Italia vera, quella di chi si sono rimbocca le maniche e lavora e che sono stati scavalcati da furbi e raccomandati».

Un passaggio Meloni lo ha fatto pure sulle ultime vicende mediatiche sottolineando come «la cattiveria e i metodi che usano per indebolirci hanno raggiunto vette mai viste prima. Noi siamo il nemico da abbattere. Quello che noi stiamo dimostrando è che si potevano raggiungere risultati inimmaginabili e fare cose straordinarie senza dover essere meschini o dover prendere scorciatoie o fare cose impresentabili o dover compiacere persone impresentabili. Se noi riusciamo e stiamo riuscendo tutta questa gente dovrà fare i conti con la propria coscienza e vi garantisco che li farà. Dunque, nessuna paura, testa dritta, sguardo rivolto verso l'alto e sorriso sul volto. Abbiamo grandi cose da realizzare per il nostro popolo e le realizzeremo». Militanti e dirigenti calabresi applaudono convinti, poi ognuno corre verso il pranzo domenicale.