VIDEO | Prima tappa dell'ex ministro a Rende a sostegno della mozione Bonaccini: «Parlate con amici e conoscenti e invitateli a partecipare a una straordinaria occasione di democrazia» (ASCOLTA L'AUDIO)
Tutti gli articoli di Politica
«Potrei cavarmela con una battuta e dire che la Schlein è la classica candidata da Ztl ovvero quello che dobbiamo cercare di non essere». Così Piero Fassino, che ha iniziato da Rende il suo tour a sostegno della mozione Bonaccini, spiega cosa differenzia le piattaforme programmatiche dei due candidati che domenica si contenderanno la poltrona di segretario nazionale del Pd.
L’intervista | Congresso Pd, Fassino in Calabria: «Bonaccini vincerà perché il suo voto è stato omogeneo». E attacca Oliverio
«Ovviamente - dice Fassino - c‘è una convergenza sui temi che è rassicurante visto che in campo c’è la competizione fra dirigenti dello stesso partito. Penso che ci sia un modo diverso per rapportarsi alla società: la Schlein pensa che la sinistra debba accentuare gli elementi di radicalità a costo di essere minoranza permanente. Non voglio che il Pd diventi una sinistra nobile, ma minoritaria. Ambisco a vederla forza di governo. Quando uno vota un partito lo fa nella speranza che le cose che dice si realizzino».
Battute a parte, quindi, il confronto sarà all’insegna del fair play: «La prima cosa che deve fare Bonaccini qualora dovesse vincere - continua Fassino - è chiamare gli altri competitor di questo congresso per invitarli a far parte della squadra. È importante perché ognuno di loro è portatore di sensibilità che esistono nel partito e non vanno deluse. Io personalmente scelgo Bonaccini per tre motivi. Primo perché è cresciuto nella politica, sa cosa è un partito, sa come rilanciarlo che è questa la vera sfida che attende il futuro segretario. Da otto anni governa l’Emilia con grande capacità ed infine un leader politico deve essere riconosciuto dalla propria comunità ma anche fuori. Chiunque vada in Emilia oggi e parla dal parroco al presidente degli industriali, tutti riconoscono in Bonaccini un interlocutore autorevole».
Prima di Fassino a tirare la volata a Bonaccini erano stati il vicesindaco di Cosenza, Maria Pia Funaro, e il responsabile provinciale della mozione, Salvatore Giorno, che ha rivendicato gli ottimi risultati avuti dalla mozione in provincia di Cosenza, una delle più estese d’Italia grazie all’impegno compatto di un gruppo dirigente che ha visto schierati dal segretario regionale, senatore Nicola Irto, a tutto il gruppo in consiglio regionale. In platea ad ascoltare c’erano i ragazzi dell’associazione universitaria Aurora Agorà. Allora è inevitabile che la discussione scivolasse sui temi del lavoro e della difesa del reddito. Fra gli under 35 la maggior parte ha contratti a tempo indeterminato compresi in una forchetta che va dalle 700 alle 1200 euro. Così come la media delle pensioni, in italia, si aggira attorno ai 1300 euro. Tutti temi, dice Fassino, che il Pd deve fare propri e rilanciare. Ma l’aspetto a cui l’ex segretario del partito tiene di più è proprio il valore democratico delle primarie. Fassino dice che nei circoli hanno votato 150mila persone in carne e ossa. Nessun partito in Italia e forse anche in Europa ha oggi questa capacità di mobilitazione. una mobilitazione che crescerà nei gazebo. «Per qualcuno può essere un controsenso che il partito si faccia scegliere da esterni il proprio segretario - dice Fassino - io invece dico che è una forza. Chi vincerà queste primarie avrà una legittimazione ancora più forte che viene da migliaia di cittadini. È un esercizio di democrazia straordinario che solo il Pd riesce a mettere in campo. Per questo dico che il congresso è cruciale non solo per il Pd, ma per tutta la politica italiana. Siamo la principale forza di opposizione, siamo gli unici che sperimentiamo forme di partecipazione alternative e diverse rispetto al momento elettorale».
L’appello allora è quello di spargere la voce, invitare alla partecipazione. «Parlate con quelli del vostro “giro”, gli amici, i conoscenti, i colleghi. È la rete più funzionale di tutti. Invitateli a partecipare ad una straordinaria occasione di democrazia utile a rigenerare la più grande forza progressista europea».