Dopo il via libera del Governo, la riapertura dei confini viene ufficializzata anche dalla Regione. Chi arriva in Calabria, anche solo per soggiornare temporaneamente, avrà l'obbligo di autosegnalarsi ma non più di fare la quarantena domiciliare.

 

La nuova ordinanza firmata oggi dalla governatrice Jole Santelli stabilisce che, a decorrere da oggi, «cessano di avere effetto tutte le misure limitative relative agli spostamenti interregionali, oltre a quelli da e per l'estero, delle persone fisiche».

 

Restano comunque vietati gli assembramenti e viene confermato l'obbligo di usare le mascherine in tutti i luoghi chiusi e nei casi in cui il necessario distanziamento personale non possa essere rispettato.

Le misure previste

Nel provvedimento si specifica che le nuove misure «potranno essere adottate o reiterate con riferimento all'eventuale aggravamento della situazione epidemiologica regionale».

 

L'ordinanza chiarisce che «le persone fisiche che arrivano nel territorio regionale, anche per soggiornarvi temporaneamente, dovranno registrarsi prima del proprio arrivo attraverso il portale www.rcovid19.it, indicando luogo di provenienza, luogo di destinazione principale, periodo di soggiorno, se temporaneo, impegnandosi a comunicare al dipartimento di Prevenzione dell'Azienda sanitaria provinciale territorialmente competente eventuale comparsa di sintomi Covid-19 correlati».

 

Lo stesso dipartimento potrà proporre, sulla base della valutazione del rischio, l'esecuzione del tampone per testare l'eventuale presenza del virus oppure utilizzare i dati di registrazione («nel rispetto dei dati personali») per l'eventuale contact tracing con le modalità previste nella circolare del ministero della Salute.

 

Resta, ovviamente, il divieto di ingresso e spostamento nel territorio regionale per le persone sottoposte a isolamento domiciliare, in quanto positive al Covid, «fino all'accertamento della guarigione o al ricovero in una struttura sanitaria o altra struttura allo scopo destinata».

 

Il divieto vige anche per «i soggetti con infezione respiratoria in atto, caratterizzata da febbre (maggiore di 37,5° C), i quali devono rimanere presso il proprio domicilio, prendendo contatto con il proprio medico curante».

Le violazioni delle misure previste dall'ordinanza sono punite con una sanzione amministrativa da 400 a 3mila euro.