Ugo Barletta, Riccardo Floro e Andrea Vecchio. Questi i nomi dei tre consiglieri comunali che hanno, con le loro dimissioni, fatto cadere l’amministrazione Menniti a Falerna. In attesa di riscontro da parte del primo cittadino che abbiamo contattato ma dal quale al momento non abbiamo avuro risposta, diamo spazio ad una lettera fiume dai toni pacati rivolta ai cittadini in cui i tre ormai ex esponenti del civico consesso raccontano le ragioni di una decisione irrevocabile.

 

«Vi chiediamo scusa se abbiamo deluso le vostre aspettative – esordiscono - ma oramai, erano mesi che cercavamo di ricompattare il gruppo per poter mandare avanti la macchina amministrativa per il bene di ogni singolo concittadino, ma purtroppo per i diversi modi di pensare e amministrare, non è stato più possibile portare avanti la missione che ognuno di voi un anno e mezzo fa, ha voluto che portassimo avanti, credendo in noi».

«Abbiamo preso solo umiliazioni»

«Così non si poteva andare più avanti - rimarcano - non riuscivamo ad avere un coinvolgimento nelle decisioni e nelle scelte amministrative». I tre spiegano di non essere riusciti sostanzialmente a farsi ascoltare, nonostante fossero destinatari degli appelli di chi lamentava carenze amministrative: «Abbiamo preso solo umiliazioni, non riuscivamo nemmeno a poter dare una risposta concreta alle persone in difficoltà, non eravamo nulla, ci spendevamo al massimo con tutte le nostre capacità e voglia di fare, ma è stato tutto inutile. Ogni singolo elettore, ci conosce personalmente o chi invece ci ha potuto conoscere ed apprezzare in questi mesi, sa che non ci siamo mai tirati indietro e ci siamo sempre rimboccati le mani e abbiamo lavorato, non abbiamo mai fatto dispetti a nessuno, siamo stati a fianco dei dipendenti comunali a lavorare, ci siamo spesi durante la pandemia a consegnare buoni spesa erogati dalla Protezione civile, distribuzione di generi alimentari offerti da tutti i commercianti di Falerna, e li abbiamo distribuiti in base alle difficoltà delle famiglie, tutto questo sempre senza nessun interesse personale. Non abbiamo avuto paura di nulla, ma il nostro pensiero era quello di aiutare i nostri concittadini in questo momento triste e drammatico per ognuno di noi».


«Siamo stati presenti ogni volta che si tappava una fogna – ricordano - ogni volta che si bloccavano le pompe di sollevamento sotto il passo della ferrovia in Falerna Marina, con stivali e k-way. Non possiamo mai dimenticare il 21 novembre dello scorso anno, quando è arrivato un forte alluvione, siamo stati tutta notte a vigilare le abitazioni in prossimità dei torrenti. In estate eravamo sempre attenti per appiccamento di fuochi e ogni volta che arrivava un messaggio o una chiamata eravamo sul posto ad iniziare a fermare il fuoco in attesa dei vigili del Fuoco, sempre in prima linea. Non abbiamo mai badato a nulla, abbiamo trascurato le nostre famiglie ed essere presenti per le strade e tra la gente. Durante l’estate abbiamo eseguiti i lavori sotto il sole scottante ad aiutare gli operai comunali, che possono testimoniarlo, a sistemare i cestini su lungomare, siamo stati a controllare la pulizia spiaggia affidata alla MalgradoTutto, mai un passo indietro, sempre in prima linea».

 

«Eravamo solo degli spettatori»

«Tutto quello che abbiamo fatto per il nostro paese è dimostrabile e agli occhi di tutti, nessuno mai potrà dire il contrario – sottolineano i tre ex consiglieri -. Siamo state persone umili, siamo stati tra la gente e abbiamo toccato il fondo e non ci siamo mai vergognati di farlo, per Falerna. Ci siamo sentiti in dovere di dare delle risposte ai nostri elettori, risposte che purtroppo, non eravamo più in grado di dare continuando a rimanere lì fermi ad aspettare quando era il nostro momento di parlare».


«Eravamo un gruppo con delle idee che ci teneva uniti, ma poi piano piano ognuno di noi tre ci siamo sentiti messi da parte ed eravamo solo degli spettatori che guardavamo i film che si proiettavano, e non era questo ciò che abbiamo sempre voluto. Più volte abbiamo discusso con il nostro sindaco e i consiglieri, ma sembrava che non importasse nulla di quanto veniva esposto, mai avremmo voluto dimetterci se non c’erano effettivamente questi problemi di comprensione tra noi. Ognuno di noi ha una propria dignità ed essere umiliato all’età di 80 anni davanti ad una delegazione comunale e davanti ai dipendenti, che hanno sempre avuto stima nei confronti dello stesso consigliere, vuol dire che non esiste più un gruppo con delle idee precise e valori».


«Ognuno di noi aveva la voglia e la volontà di cambiare le sorti del nostro comune senza interessi e senza obiettivi. Ma eravamo diversi nel modo di pensare, di decidere e di affrontare le cose, l’amore incondizionato per il nostro paese dava fastidio. Il nostro paese ha bisogno di una maggioranza attenta e preparata perché un consiglio comunale senza una dialettica, senza un confronto al proprio interno, a volte anche duro ma sempre leale e finalizzato al bene dei cittadini e al miglioramento del paese, è un Comune senza democrazia; non potendo più adempiere completamente e nei giusti modi al nostro ruolo, abbiamo preferito fare un passo indietro e cercare di salvare il recuperabile, e non essere condizionati da scelte non condivise».


«Chiediamo nuovamente scusa a tutti coloro che ci hanno sempre e ci continuano a sostenere nella speranza che la stima e la fiducia possa continuare ad essere sempre presente. Ringraziamo - concludono - di cuore tutti i dipendenti comunali, che sono loro, i veri autori della macchina organizzativa mentre gli amministratori sono coloro che dirigono i fili, sono stati uomini e donne sempre disponibili, efficaci ed efficienti nell’affrontare con grande pazienza le nostre richieste, siamo sicuri che gli stessi continueranno ad affrontare e a lavorare con dedizione gli impegni presi. A voi cittadini, vi ringraziamo di cuore per averci sostenuto e continueremo ad essere sempre vigili e attenti alle difficoltà di ogni singolo cittadino».