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A breve un nuovo assessore per la giunta Falcomatà. Sarà una donna e avrà una delega importante. Questo l’annuncio sibillino del sindaco al termine del Consiglio comunale che ha approvato, a maggioranza, il bilancio di previsione per il 2018. Un documento contabile, ancora una volta, privo di investimenti e con la pressione fiscale al massimo per colpa delle precedenti gestioni, almeno secondo quanto sostiene il primo cittadino. E che, invece, per i rappresentanti delle opposizioni di centrodestra sarebbe figlio dell’immobilismo dell’attuale amministrazione che guida la città da tre anni e mezzo.
La voragine dei debiti
«In piazza come a Napoli» – ha detto il primo cittadino nel corso del suo intervento in Consiglio riferendosi alla manifestazione organizzata da De Magistris proprio contro i debiti in bilancio del capoluogo campano. «E’ doveroso in questa città richiamare il percorso che questa amministrazione ha dovuto percorrere fin dall’insediamento e quali sono le difficoltà economiche e finanziarie ereditate. Un debito da oltre 240 milioni di euro che si è tradotto in un piano di riequilibrio che ingessa il bilancio dell’ente, ci impedisce di fare assunzioni, di programmare lavori pubblici e ci vincola a tenere tasse e tributi comunali al massimo. Si tratta di un debito ingiusto che stanno pagando esclusivamente i cittadini».
Aeroporto, dure accuse a De Felice
Ma il sindaco Falcomatà, che evidentemente ha deciso di cambiare strategia rispetto al recente passato, ne ha per tutti e risponde per le rime anche al presidente di Sacal Arturo De Felice, dopo le polemiche scaturite dall’assenza di quest’ultimo alla riunione del Consiglio metropolitano aperto proprio sui destini dell’aeroporto dello Stretto.
«Suscita incredulità il fatto che una persona che è stata Prefetto continui a rimarcare che la Città Metropolitana non abbia acquistato quote Sacal dopo il parere negativo dei revisori contabili in quanto la legge vigente in materia non lo consentiva. Stupisce che l’invito a violare la normativa sia arrivato da una persona che ha rappresentato lo Stato e difeso il rispetto delle leggi. Bislacco poi – ha proseguito Falcomatà - che si sia richiamata l’attenzione sull’assenza di vigili urbani fuori dall’Aeroporto e sulla cattiva manutenzione delle strade che collegano lo scalo. Il presidente mi ha ricordato Benigni nel suo noto film quando diceva che il problema di Palermo era il traffico. Dire che oggi il problema delle difficoltà del Tito Minniti è l’assenza dei vigili francamente fa sorridere se non fosse per la gravità del fatto. Ognuno si assuma la responsabilità delle cose che ha l’onere di dover fare, senza offendere ulteriormente la città dopo non essersi presentato per la terza volta al Consiglio metropolitano aperto».
Agenzia delle Dogane, sospeso il trasferimento
Il sindaco, infine, ha rivendicato il risultato ottenuto con la sospensione del provvedimento di trasferimento della sede regionale dell’Agenzia delle Dogane. «Il ministero dell’Economia ha comunicato che il ministro Padoan, a seguito della mia lettera mandata dopo il confronto con i lavoratori e le parti sociali, ha deciso di sospendere la valutazione del direttore Kessler in ordine al trasferimento presso Catanzaro dall’Agenzia delle dogane. La nostra comunicazione è stata contornata da riferimenti normativi e oggettivi rispetto all’opportunità di mantenere la sede a Reggio e ha avuto il suo primo effetto positivo. Abbiamo chiesto il rispetto di una sentenza del Consiglio di Stato e l’osservazione del traffico doganale e dell’importanza che ha avere in questa Provincia la sede dell’Autorità portuale più grande del Mediterraneo».
Riccardo Tripepi