Sono passati 27 anni da quando il decreto Reggio, varato dal governo De Mita, fece arrivare 290 milioni di euro in riva allo Stretto. L'amministrazione Falcomatà decide oggi di rispolverare e “rimodulare” tutti quei fondi morti o inutilizzati che si sono accumulati negli anni. La cifra che il sindaco e il suo staff hanno “raggranellato”, strappandola ad opere ferme e a progetti in stand by è impressionante: 60 milioni di euro.

 

Nel progetto del governo cittadino andranno utilizzati innanzitutto per il rifacimento della rete stradale: 30 milioni serviranno a ripristinare una buona viabilità nelle principali arterie reggine. I restanti 30 milioni saranno dedicati alla realizzazione di nuove opere, come il molo pescatori lungo il futuro parco lineare Sud, ma anche alla conservazione dei beni culturali: nell'ex monastero della Visitazione dovrebbe sorgere il museo cittadino con pinacoteca e Villa Guarna sarà acquistata e riqualificata dal Comune.

 

“Alla base – ha commentato il primo cittadino - c'è un'idea di città che non è scollegata tra quartiere e quartiere ma che punta all'integrazione dei territori. Puntiamo a realizzare innanzitutto un vivere civile che consenta poi di lanciarsi verso progetti più importanti”.