Il sindaco di Reggio Calabria ha partecipato alla riunione di insediamento del tavolo tecnico-politico della Conferenza Stato-Città e Autonomie locali presieduto dal sottosegretario Scalfarotto
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«Non più solo un'attenzione specifica da parte del Governo ed un supporto per la finanza degli enti locali, ma una vera e propria riforma del Tuel nella direzione di una maggiore sostenibilità finanziaria per i Comuni italiani». È quanto sostenuto dal sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, che nella sua qualità di delegato Anci per il Mezzogiorno e la Coesione, ha preso parte alla riunione di insediamento del tavolo tecnico-politico, costituito presso la Conferenza Stato-Città e Autonomie locali e presieduto dal sottosegretario del Ministero dell'Interno Ivan Scalfarotto, per l'approfondimento di tematiche concernenti la finanza degli enti locali.
«Un confronto con il Governo, fortemente voluto da Anci - è detto in un comunicato - per andare incontro alle molteplici difficoltà finanziarie attraversate dai municipi italiani, per il quale il sindaco Falcomatà ha partecipato in rappresentanza dell'intera Associazione dei Comuni, su delega del presidente Antonio Decaro e con il supporto del segretario generale Veronica Nicotra».
«Un percorso - ha spiegato Falcomatà intervenendo al tavolo - che insieme ai colleghi sindaci di tutta Italia abbiamo affrontato con determinazione in questi anni all'interno di Anci e che ha portato una serie di importanti passi in avanti, con la risoluzione di tante problematiche relative alla sostenibilità dei bilanci ed in generale degli aspetti finanziari che riguardano gli enti locali. Diverse sono state le iniziative concordate con i governi che si sono succeduti nel tempo, nella direzione del sostegno agli enti locali in difficoltà. Ma l'obiettivo di questo tavolo vuole andare nella direzione della programmazione, per consentire alle istituzioni di discutere di una vera e propria riforma della finanza degli enti locali, atteso che molto spesso alcune delle decisioni assunte nel tempo dal Governo, in sinergia con Anci, sono state purtroppo vanificate dalle successive pronunce della Corte costituzionale e della Corte dei conti che dal 2019 ad oggi hanno rischiato di smontare questo percorso virtuoso che era stato avviato».
Il Fondo crediti di dubbia esigibilità
«Oggi – ha proseguito il sindaco di Reggio Calabria – chiediamo che si vadano ad analizzare le diverse questioni ancora rimaste aperte. Ed in particolare, come Anci, vorremmo si focalizzasse l'attenzione sul tema del Fondo crediti di dubbia esigibilità, che rappresenta un po' una sorta di paradosso per gli enti locali. Con le nuove norme sul bilancio armonizzato, che obbligano la copertura dei costi dei servizi pubblici attraverso la riscossione delle imposte locali, l'accertamento dell'evasione tributaria, soprattutto nel contesto delle realtà economicamente e socialmente più povere del Meridione, rischia di provocare uno svantaggio nei confronti dei Comuni virtuosi, che insieme all'attività di accertamento dell'evasione vedono aumentare anche la soglia dei crediti di dubbia esigibilità, con conseguenze penalizzanti sul piano finanziario. È necessario quindi su questo tema aprire una profonda riflessione, per evitare che un comportamento virtuoso da parte dei Comuni si trasformi in un problema di carattere finanziario. E per farlo chiediamo di abbassare la percentuale di obbligo di accantonamento annuale nei bilanci, per evitare un'eccessiva penalizzazione per i Comuni che aumentano gli accertamenti per combattere l'evasione tributaria».
Gli enti in predissesto
«L'altro tema sul quale è necessario attuare una riforma - ha poi aggiunto il sindaco - è quello degli enti in condizione di predissesto con un regime di piano di riequilibrio. Anche questo indissolubilmente legato con le condizioni di povertà economica e sociale del contesto di riferimento, considerando che spesso statisticamente un Comune che va in regime di predissesto, nonostante gli sforzi finanziari ed un'attività virtuosa dal punto di vista amministrativo, nel giro di pochi anni ritorna nella stessa condizione di partenza. E allora chiediamo di affrontare insieme al Governo una riforma della normativa sui regimi di predissesto e sui piani di riequilibrio, cosi come oggi conformata oggi nel Testo unico degli enti locali, con l'obiettivo di giungere ad una regolamentazione omogenea ed armonica di tutte le norme che in questi anni hanno interessato questo ambito, consentendo a tutti gli enti in piano di riequilibrio, che rispettano i vincoli previsti, di poter continuare a programmare con maggiore certezza e serenità l'erogazione dei servizi territoriali».
Nuova riunione del tavolo
Al termine dell'incontro odierno, il tavolo tecnico-politico, istituito presso la Conferenza Stato-Città, si è aggiornato a una prossima riunione operativa, per la quale Anci indicherà gli argomenti e le principali criticità da affrontare all'ordine del giorno. «Un segnale positivo - ha concluso il sindaco Falcomatà - che indica la reale volontà del Governo di dare seguito alle proposte ricevute, con l'obiettivo di superare in maniera definitiva e strutturale le criticità legate al tema delle finanze degli enti locali».