«Expo ha perso di significato nel tempo, a causa del Covid è diventato altro. Non è più l’Expo dei millenial, del grande pubblico, quindi sono assolutamente d’accordo con il presidente Occhiuto: è stato giusto cambiare l’impostazione iniziale e di puntare a far sì che quella missione abbia un valore diverso, che parli agli investitori delle possibilità offerte dalla Zes».

Parola di Fausto Orsomarso, assessore al turismo della giunta Occhiuto, che abbiamo raggiunto telefonicamente per fargli qualche domanda sulla querelle legata alla partecipazione della Regione Calabria a Expo Dubai, inizialmente prevista per metà febbraio e con un investimento tra stanziamenti e bandi dedicati alle imprese di circa un milione di euro e poi spostata al 21 marzo con un programma differente, non più legato al turismo ed alle bellezze della Regione Calabria ma alle potenzialità economiche legate alla Zes ed allo snodo di Gioia Tauro.

Orsomarso: «Expo? È un flop, giusto cambiare focus»

L’assessore contesta la nostra ricostruzione, principalmente per le reazioni: «Non penso sia corretto far passare il messaggio che la Calabria non fa nulla ad Expo, o che ha buttato soldi. Il nostro ragionamento è stato proprio l’opposto, e bene ha fatto il presidente Occhiuto a rimodulare. Diciamolo chiaramente, a causa del Covid Expo Dubai è diventata un’altra cosa, è un flop: le presenze sono scarsissime, di molto inferiori alle aspettative, quindi si è deciso di rimodulare ciò che avevamo pianificato. Che senso avrebbe avuto fare eventi con 10, 15 persone sprecando risorse dei calabresi? Il nostro dirigente, Calabrò (Tommaso Calabrò, dirigente generale del settore Presidenza, ndr), è stato ad agosto a Dubai in missione e ci ha restituito una realtà diversa da quella che avevamo preventivato. Per questo è stato dato l’incarico al Forum Ambrosetti per studiare una via diversa ed arrivare ad una nuova proposta, con partner commerciali e con la presenza del ministro Carfagna».   

Orsomarso: «I ritardi? Non frutto del mio assessorato»

Accolta la precisazione, resta il problema dei tempi: perché resta chiaro, come gli facciamo notare, che comunque la Regione Calabria aveva una data fissata, quella del 15 febbraio, e che la Regione Campania comunque ha avuto l’incarico di occupare gli spazi espositivi che avrebbe dovuto occupare la Calabria. Non proprio una fake news. «Si – obietta – ma sarebbe bastato chiedere la causa dei ritardi al dirigente, che vi avrebbe subito detto cosa è successo. Dobbiamo fare tutti un passo avanti nella narrazione di questa terra, altrimenti passano sempre messaggi sbagliati». Quindi, i ritardi ci sono stati: «Si, ma è stato cambiato tutto il focus del progetto, è cambiato proprio il senso della mission di Expo. E comunque bisogna anche precisare che i ritardi non sono frutto del mio assessorato, che non ha questa delega». Anche perché, in realtà, quello di Expo è un caso limite che coinvolge più competenze: la competenza sull’evento è dell’assessore Varì, che ha la delega allo sviluppo economico, così come quella dell’internazionalizzazione è del Dipartimento Presidenza. Una materia, dunque, che non ha più a che fare con l’assessorato di Orsomarso e del turismo, che invece a breve verrà potenziato con una serie di iniziative specifiche che verranno presentate nelle prossime settimane.

Orsomarso: «Nessun passo indietro sul turismo, prosegue il nostro lavoro»

Qualcuno, invece, ha fatto notare ad Orsomarso che le parole pronunciate da Occhiuto sembravano sconfessare i suoi indirizzi in materia di turismo: «Ma assolutamente no, qualcuno ha voluto interpretarle in maniera fuorviante appositamente. Invece noi sul turismo puntiamo tanto: ci stiamo impegnando per la qualità delle acque con un protocollo apposito per monitorare le nostre coste, abbiamo lanciato un bando sugli eventi sportivi non professionistici che verrà presentato nelle prossime settimane e che sarà una svolta importante. Resta fermo l’impianto che abbiamo dato in questi mesi, con il progetto “Calabria Straordinaria” e con i Marcatori Identitari Distintivi, con il progetto sul turismo delle radici Calabria Terra dei Padri affidato a Lucio Presta, con nuove attività che presenteremo a breve. Però dobbiamo fare tutti uno scatto d’orgoglio, perché serve tutto un corpo sociale a salvare una regione, inclusa la stampa. Veniamo da un periodo difficile, il Covid, la morte di Jole, le elezioni arrivate dopo tanto, eppure abbiamo fatto tanto: i bandi dematerializzati e senza una carta con procedure totalmente online, poi su Gioia Tauro abbiamo fatto tantissimo, il Corap. Adesso è necessario remare tutti nella stessa direzione».