Non è proprio una mano tesa, quella allungata da Oliverio verso Mario Occhiuto, ma offre comunque una soluzione rapida e più o meno indolore, per rendere inefficace il ricorso al Tar depositato dal commissario Aterp Mascherpa e proseguire le procedure burocratiche per l’abbattimento dell’ex Hotel Jolly.

Basta polveroni, passiamo ai fatti

«Piuttosto che attardarsi in sceneggiate inutili, che hanno il solo scopo di sollevare polveroni per alimentare polemiche strumentali, il sindaco di Cosenza farebbe bene ad adottare un atto amministrativo di impegno delle risorse nella misura stabilita nell’Accordo di Programma sottoscritto a giugno del 2017» scrive il presidente della Regione in una nota, precisando che l’importo è pari a 800.000 euro da versare in cinque annualità. «Basta questo passaggio – sottolinea - per procedere subito a sottoscrivere l’atto pubblico di trasferimento della proprietà. Aggiungo, perché sia chiara la nostra volontà di procedere all’abbattimento dell’ex Jolly – afferma ancora Oliverio - che abbiamo sempre considerato un ecomostro quell’immobile. Al fine di accelerare la realizzazione dell’intervento, proponiamo la sottoscrizione di un preliminare di vendita da considerare sufficiente per consentire le operazioni di abbattimento dello stabile nei termini che il comune vorrà assumere. Il resto - conclude - sono solo chiacchiere: le lascio al sindaco Occhiuto che, evidentemente, allenato ad alimentare polveroni, ha fatto male i conti a pensare di distorcere la nostra posizione chiara sin dall’inizio e che noi invitiamo a rispettare senza ricorrere a strumentalizzazioni e a polemiche, ma con l’esclusivo intento di realizzare gli obiettivi per i quali abbiamo sottoscritto l’Accordo di Programma, assumendoci la responsabilità di destinare risorse importanti alla città di Cosenza».

Il giallo del dirigente

Nel frattempo a Palazzo dei Bruzi, il sindaco sembra determinato a rimuovere il dirigente dell’ufficio tecnico Francesco Converso, titolare di importanti settori. Il sindaco Occhiuto il 4 aprile scorso, rimodulando gli incarichi, aveva affidato al giovane ingegnere i settori di infrastrutture, mobilità, ambiente, edilizia privata e decoro urbano. La revoca sarebbe legata non solo alla gestione dei rapporti con la Regione per quanto concerne la demolizione del palazzo di Lungo Crati, ma anche alla questione dei lavori svolti allo stadio San Vito-Marulla per il rifacimento del manto erboso, con il noto epilogo maturato il primo settembre scorso. Al suo posto però Occhiuto non può nominare un professionista esterno, ma dovrebbe attingere alla graduatoria del concorso per dirigenti, espletato nel 2011, ed approvata da Palazzo dei Bruzi solo nello scorso mese di giugno, a seguito di una sentenza del Consiglio di Stato. Oppure potrebbe affidare l’ufficio tecnico ad uno dei dirigenti già in servizio.