Ad oltre un mese dai fatti si riaccendono i riflettori sull’evento “Mediterraneo nel borgo”, promosso dal Comune di Stefanaconi dal 26 al 28 settembre scorsi, per promuovere le eccellenze enogastronomiche, culturali e paesaggistiche dei piccoli centri della Calabria. A riportare l’attenzione sulla gestione della manifestazione è il capogruppo della minoranza Nicola Carullo, già candidato sindaco con la lista Movimento per Stefanaconi. «L’evento – spiega in una nota -, è stato pagato con i soldi dei cittadini di Stefanaconi, sottratti al bilancio del Comune e, fatto decisamente più grave, con i proventi dell’asilo comunale per un importo di 2.958 euro, su una spesa complessiva di 22.767 euro. Eppure qualche aspetto positivo c’è stato – riconosce il consigliere -, basti pensare al coinvolgimento delle scolaresche, ma l’interrogativo è uno solo: cosa è rimasto alla comunità di un evento presentato con tanta enfasi?». Carullo segnala «tre cene private ad esclusivo uso e consumo del sindaco di Stefanaconi che ha pensato bene di trasformare un evento finalizzato a valorizzare il territorio in un momento di pubblicità personale. In verità, né il sindaco né l’Amministrazione hanno fatto gran bella figura: alla cena hanno avuto accesso solo gli invitati del primo cittadino; nessun invito è stato fatto ai consiglieri regionali, ai sindaci della provincia ed agli assessori e consiglieri comunali». Carullo aggiunge: «Quanto ai cittadini, l’invito è stato rivolto a tutti, tramite pubblicità sui mass media e cartelloni, salvo poi arrivare a Stefanaconi e scoprire, che gli chef stellati, erano per pochi eletti, muniti di invito scritto del sindaco. E ringrazio, qualcuno che da fuori paese, ha ancora il buon senso e la volontà di esprimere pubblicamente sui social, il proprio dissenso. Cosa che a Stefanaconi non si è verificata. La gente ha preferito disertare completamente la manifestazione: infatti, le serate di musica ed intrattenimento sono state , a dir poco desolanti, nonostante la validità degli artisti partecipanti. A mio avviso escludere i cittadini da una manifestazione pubblica organizzata in un luogo pubblico, con i soldi pubblici e dopo tanta enfasi data all’evento, oltre che una beffa, è una grave offesa, che è stata fatta a tutta la comunità».