Alla fine non ci sarà una sostituzione formale. C’è chi parla di “affiancamento”, chi di “tutoraggio”. Sofismi dialettici che la sostanza di fondo non cambia. I vertici del Carroccio hanno deciso infatti di limitare, e non poco, il raggio d’azione del commissario regionale della Lega, l’avvocato Giacomo Francesco Saccomanno. In Calabria arriverà infatti il deputato pugliese Rossano Sasso con il compito di coordinatore della campagna elettorale delle Europee. La nomina arriva direttamente da Matteo Salvini si legge in una nota del partito e «ha l’obiettivo - continua la nota - di rafforzare il partito». Lo scarno comunicato aggiunge anche che il tutto è stato condiviso con Saccomanno che resta appunto coordinatore. Circostanza alla quale non crede nessuno. D’altronde lo stesso Saccomanno, durante l’ultima puntata di Perfidia, ha parlato di fuoco amico, di trame interne per farlo fuori, anche se non ha voluto fare nomi. Così come ha mantenuto silenzio assoluto sul “grosso incarico” che lo attenderebbe sotto forma di risarcimento.

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Tornando a Sasso, si tratta di un politico di lunga esperienza che è stato anche sottosegretario all’Istruzione nel Governo Draghi e attualmente membro della commissione Cultura della Camera. Ma soprattutto è vicinissimo a Matteo Salvini avendo aderito al partito nel lontano 2014 quando più che il logo della Lega spiccava la dicitura “Noi con Salvini”. Circostanza questa, visto l’aria che tira nel partito, non affatto secondaria per l’attuale gruppo dirigente leghista. Del movimento è stato anche coordinatore regionale in Puglia per tre anni. Evidentemente anche da via Bellerio hanno capito che un cambio drastico a ridosso delle Europee avrebbe potuto provocare uno sbandamento del partito in Calabria. Così si va avanti formalmente con il vecchio assetto, ma nella sostanza ci sarà un supervisore, un commissario del commissario allo scopo di evitare eventuali scivoloni politici e magari frenare transumanze verso Forza Italia.

Ma la decisione sottende anche un altro duplice obiettivo strategico. Da un lato c’è un partito, quello calabrese, che si è distinto finora per una grande litigiosità che ha portato anche a qualche colpo basso interno. L’altro, come abbiamo già avuto modo di anticipare, è quello di tirare la volata al candidato alle Europee: il senatore pugliese Roberto Marti. L’obiettivo non è tanto l’Europa quanto la Puglia, non a caso dalla regione provengono i due protagonisti di questa storia. Dopo aver deciso di indicare il candidato sindaco di Bari, Matteo Salvini, accarezza l’idea di indicare anche il futuro candidato presidente per il dopo Emiliano. Il nome giusto potrebbe essere proprio Marti, ma il senatore deve venire fuori dalle Europee se non con l’elezione, almeno con un buon risultato.

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Naturalmente la notizia sta agitando molto un partito in fermento che si stava già preparando a elaborare una strategia elettorale. In campo pare quasi certo che ci sia la deputata Simona Loizzo che ha più di un asso nella manica da giocarsi. Ne indichiamo due. Il primo è la recente alleanza con Katya Gentile che sta entrando nel partito e certamente darà un contributo alla sua amica deputata. Il secondo è lo stesso Saccomanno. Il commissario è il primo dei non eletti a Montecitorio e ha quindi tutto l’interesse ad aiutare la Loizzo a volare a Bruxelles. Sarebbe un modo anche per Salvini di salvare capra e cavoli e arrivare a una sostituzione indolore del commissario reggino.

Ora però il quadro è cambiato. I due calabresi rischiano di limitarsi a fare i portatori d’acqua, ma la Loizzo ha più di un asso nella manica da giocarsi. Ne indichiamo due. Il primo è la recente alleanza con Katya Gentile che sta entrando nel partito e certamente darà un contributo alla sua amica deputata. Il secondo è lo stesso Saccomanno. Il commissario è il primo dei non eletti a Montecitorio e ha quindi tutto l’interesse ad aiutare la Loizzo a volare a Bruxelles. Sarebbe un modo anche per Salvini di salvare capra e cavoli ed arrivare ad una sostituzione indolore del commissario reggino.