VIDEO | Dalla sede del coordinamento provinciale e cittadino di Forza Italia, insieme ai big azzurri, il candidato al Parlamento europeo rilancia il suo impegno per il sud del Paese
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«Nella prossima legislatura il sud Italia deve avere un peso più importante, per riportare concretamente fuori dalle secche questa parte del Paese che cammina a una velocità diversa rispetto al nord». La Calabria penalizzata dalla mancanza di strategie e infrastrutture. Parte da questo Aldo Patriciello, europarlamentare uscente, rilanciando la sua candidatura al Parlamento Europeo per la circoscrizione centro sud con Forza Italia. Dalla sede del coordinamento provinciale e cittadino di Catanzaro Patriciello, aprendo la sua campagna elettorale in vista delle elezioni del 26 maggio prossimo insieme ai big azzurri, i consiglieri regionali Domenico Tallini e Claudio Parente, rispettivamente coordinatore provinciale e capogruppo in consiglio regionale di Forza Italia, sottolinea inoltre che è stato un grave errore escludere il porto di Gioia Tauro dalla “Via della seta”.
Fuori Gioia Tauro dalla "Via della seta"
«Nessuno ne parla più, è passata in sordina questa esclusione. Non soltanto per la Calabria ma per l’intero Sud è una grande sconfitta perché valorizzare il porto di Gioia Tauro con questo grande progetto che per i prossimi 30 anni sarà il volano di sviluppo del Paese e dell’Europa, per noi è una grande perdita». Patriciello da meridionalista convinto promette di continuare le sue battaglie per il sud: «Faremo sentire la nostra voce e il nostro peso perché si parla di sud, di occupazione, di lavoro, ma nella sostanza non ci sono azioni concrete che possano dare una spinta reale per la ripresa economica».
Le priorità
Per quanto riguarda lo scenario nazionale, sul piano del consenso elettorale secondo l’europarlamentare uscente «C’è una Lega straripante ma noi faremo una campagna equilibrata, senza attacchi. Noi vogliamo far capire agli elettori che abbiamo bisogno di continuare questa azione politica in Europa col partito popolare europeo» Un passaggio poi sulla spesa dei fondi europei che è anche un messaggio all’attuale governo regionale. «Non possiamo continuare con questo modello dell’Italia meridionale e in particolar modo della Calabria, di spendere i soldi alla fine della programmazione. C’è un cronoprogramma e tutte le regioni devono essere più efficienti e più veloci perché la competizione non è più tra regioni italiane ma tra regioni europee».