Se erano Primarie – e le prospettive interne alla Lega andavano in questa direzione – le ha vinte Filippo Mancuso. E se le Primarie hanno un senso, gli equilibri nel Carroccio calabrese si spostano verso il capoluogo. Il presidente del Consiglio regionale si è sempre schermito rispetto all’ipotesi di guidare il partito regionale. A LaC News24 ha spiegato, prima del voto, che il punto non è tanto chi guiderà il partito ma guidarlo fuori dal commissariamento per affidarne la gestione «a chi conosce bene il territorio, ne affronta ogni giorni i problemi, conosce bene la base e i dirigenti locali». E magari a chi ha dimostrato il proprio radicamento in regione nella sfida per il Parlamento europeo.

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Andiamo ai numeri calabresi: quando il dato è definitivo, Mancuso totalizza 22mila preferenze contro le 16mila di Simona Loizzo, parlamentare cosentina e sfidante per queste Primarie sui generis. In Calabria il distacco è netto: Loizzo recupera nel resto della circoscrizione Sud, dove ottiene più di 4mila voti contro i 600 del presidente del Consiglio regionale. Il confronto per l’Italia meridionale dice Mancuso 22.642 contro Loizzo 20.103.

E anche se il politico seduto sullo scranno più alto di Palazzo Campanella ha reiterato spesso (anche al nostro network) la richiesta di non personalizzare, è impossibile non ricordare il suo monito: «In Calabria esiste una classe dirigente attrezzata per cui sono sicuro che dopo le elezioni di giugno avremo una guida calabrese». Mancuso parteciperà da una posizione di forza al tavolo che porterà a questa scelta. Terzo incomodo il parlamentare lametino Domenico Furgiuele, per forza di cose fuori dalla contesa politica diretta. Un segnale, però, arriva proprio da Lamezia Terme, dove Mancuso porta a casa più di 1.500 voti.

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Vannacci non sfonda, non è una regione per generali

Con l’attenzione concentrata sulla sfida interna, la candidatura di Roberto Vannacci è quasi passata in secondo piano. Staccatissimo dalla coppia Mancuso-Loizzo, il generale che chiedeva di apporre una “decima” sulla scheda ha raggranellato più di 8.600 voti. Non proprio un grande exploit: anche a Lamezia Terme, prima delle città calabresi a sposare virtualmente la discesa in campo del generale, non è andata benissimo con soli 421 voti. Il candidato salviniano di bandiera recupera nelle altre regioni e nella circoscrizione Sud primeggia con 72.544 voti davanti ad Aldo Patriciello con 69.652 preferenze.