La vittoria della Lega è totale. Se al Nord le percentuali del partito di Matteo Salvini arrivano al 40%, al Sud l’avere sfondato il 20% vuol dire aver ormai radicato il partito sul territorio. Dal 6% delle politiche di un anno fa al 22% di oggi, dopo la prova del governo, vuol dire un aumento esponenziale e imprevedibile che fa saltare il bando degli abituali equilibri.

Ma Salvini vince anche personalmente diventando con 42.689 voti il primo degli eletti nella nostra Regione e travolge un certo modo di fare politica e anche i suoi simboli.

Fa pensare, e molto, il risultato della Lega a Riace, il Comune balzato agli onori della cronaca per le vicende che hanno riguardato il suo sindaco Mimmo Lucano, eletto simbolo della sinistra per la politica dell’accoglienza anche e soprattutto nella lotta contro il ministro dell’Interno. Una disputa finita in tribunale e che ha portato le forze della sinistra a fare del modello Riace un totem per provare a rovesciare l’avversario.

 

Bene, il risultato delle europee è impietoso: Lega primo partito anche a Riace con il 30,75% e Matteo Salvini primo dei votati con 67 voti.

Ma i cittadini di Riace non stavano con il sindaco Lucano? Il risultato potrebbe essere uno dei più simbolici di quelli registrati in tutto il Paese. E mette fortemente in discussione la linea politica di una sinistra che, evidentemente a corto di contenuti, programmi e idee e lontana mille miglia dal suo popolo, continua ad avere bisogno di nemici (Salvini) e di eroi (Lucano). Un impianto che non regge più.

 

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