Di sorpresa non si può parlare, visto che negli ultimi giorni il presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, aveva messo decisamente la faccia su questa tornata elettorale. Segno evidente che aveva dalla sua sondaggi che sorridevano al suo partito.

Il risultato finale dice che Forza Italia in Calabria doppia praticamente il risultato nazionale. Fi si ferma al 9,70, in Calabria vola al 18% tallonando da vicino FdI che anche alle nostre latitudini si conferma come primo partito. Ma quel che conta è la messa di voti che riesce a raccogliere la sua vicepresidente Giusi Princi che supera gli ottantamila voti in tutta la circoscrizione Sud, piazzandosi terza dopo Antonio Tajani, che dovrebbe rinunciare al seggio e l’uscente Fulvio Martusciello. Un risultato quindi che dovrebbe aprire per la Princi le porte di Bruxelles.

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Ma come dicevamo il risultato è importante per gli equilibri interni della coalizione di centrodestra. Occhiuto ha tenuto a bada gli alleati dimostrando ancora una volta la sua forza. Basterà per assicurargli un prosieguo di legislatura tranquillo? Forse no perchè FdI si conferma primo partito e già prima del voto aveva chiaramente chiesto maggior spazio nell’esecutivo regionale. Nel partito della Meloni non ce la farà il consigliere regionale Luciana De Francesco, mentre dovrebbe entrare l’uscente Domenico Nesci che ha raccolto oltre le 71mila preferenze. Dicevamo che i meloniani chiederanno più spazio in giunta, così come farà anche la Lega, che dopo la campagna acquisti pre elettorale ha sei consiglieri in giunta. Non ce l’hanno fatta qui i tre calabresi in lista: fra Simona Loizzo e Filippo Mancuso c’è un testa a testa con il secondo in vantaggio sulla prima. Molto dietro Santo Gagliardi, il candidato prestato da Idm. In generale il Carroccio in Calabria prende un lusinghiero 9,2% in linea con il dato nazionale. Nel partito, come prevedibile, c’è stato l’exploit del generale Vannacci.

 

Vedremo quindi cosa succederà nel campo del centrodestra nei prossimi giorni, ma prima passiamo a quanto accaduto dall’altra parte del campo. Il Pd ha tirato fuori un ottimo risultato in Italia con il 24%, dato confermato anche nella circoscrizione Sud. In Calabria, però, il risultato è decisamente più modesto visto che si ferma al 15,9, quasi dieci punti in meno rispetto all’insperato risultato nazionale. C’è da registrare però nella circoscrizione l’incredibile performance dell’ex sindaco di Bari, Antonio Decaro, che nonostante le vicende giudiziarie che hanno travolto Bari raccoglie 450mila preferenze.

 

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Il M5s in Calabria è terzo partito con il 16,16% e l’exploit di Pasquale Tridico. L’ex presidente dell’Inps ha ottenuto 112mila preferenze che lo portano dritto a Bruxelles.

Altro calabrese che andrà in Europa è Mimmo Lucano che ha avuto oltre 74mila preferenze. Delusione invece per i centristi. Stati Uniti d’Europa non prende il quorum nonostante la candidata cosentina Filomena Greco che si ferma a 23mila preferenze. In Europa non andrà nessuno visto che la lista è sotto la fatidica soglia del 4%.

Anche Azione non centra la soglia di sbarramento anche se il consigliere regionale Francesco De Nisi ha ottenuto una buona performance. Resta il rammarico per l’accordo saltato che avrebbe potuto aprire le porte dell’Europa. Per consolarsi i calendiani calabresi possono guardare al risultato calabrese dove il 4% è stato superato.