L’analisi del voto

Europee, in Calabria Fi doppia il risultato nazionale (18%) ma è a Reggio che spacca (26%): così Cannizzaro “batte” Occhiuto

Nel Reggino gli azzurri sono il primo partito, mentre nel Cosentino è solo terzo dopo M5s e Fdi. È questo l'esito della sfida a distanza tra il deputato coordinatore regionale e il governatore che è anche vicepresidente nazionale

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di Massimo Clausi
10 giugno 2024
12:31
Da sinistra, Cannizzaro e Occhiuto
Da sinistra, Cannizzaro e Occhiuto

Pian piano che i risultati delle Europee si stanno cristallizzando si può fare un’analisi più compiuta del voto, a partire dal partito di maggioranza relativa che governa la Regione ovvero Forza Italia. Il dato assoluto dice che i forzisti calabresi hanno doppiato il dato nazionale. Se nel Paese Forza Italia si attesta al 9,7% in Calabria invece va vicina al 18%. Bisogna però vedere come è maturato questo dato. Nei numeri, infatti, c’è più Francesco Cannizzaro che Roberto Occhiuto. Forza Italia in provincia di Reggio Calabria doppia praticamente il dato del cosentino, territorio di riferimento del presidente. La Princi prende nel cosentino 18mila voti, mentre nel reggino arriva alla cifra record di oltre i 30mila voti

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In provincia di Reggio, poi, Forza Italia è saldamente il primo partito con il 26%, lasciando cinque punti percentuali a Fratelli d’Italia. Nel cosentino, invece, accade esattamente il contrario. Il primo partito è il M5s con il 21%, segue FdI con il 19 e Forza Italia è solo terza con il 15,4. Non proprio un risultato esaltante per il Presidente Occhiuto che aveva dalla sua tutto l’apparato regionale e un campione di preferenze come l’assessore regionale Gianluca Gallo che da solo alle regionali aveva preso 21mila voti.


Se dobbiamo poi fermarci alle preferenze dei singoli candidati, vengono fuori due dati particolari. Il primo è che la Princi finisce in Calabria per arrivare davanti al leader del partito, Antonio Tajani. Non sappiamo se si sia trattato di un guanto di sfida al segretario nazionale ma quantomeno lo si può considerare uno sgarbo perché la prassi da sempre della politica è che il leader si vota sempre. Se Occhiuto quindi voleva un buon risultato per il suo partito per contare di più a livello nazionale lo sgarbo al suo segretario rischia di costargli caro.

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La seconda considerazione riguarda le preferenze personali. Certamente la Princi è andata bene, soprattutto per la performance di Reggio Calabria. A Cosenza abbiamo detto decisamente meno. È stata superata ad esempio da Pasquale Tridico del M5s che di certo non aveva grossi apparati dietro le spalle, è stata tallonata da Filomena Greco che ha ottenuto ben 13mila preferenze contro le 18mila della Princi sulla quale, lo ribadiamo si erano concentrati gli sforzi di tutto il gotha regionale. Per l’imprenditrice, già sindaco a Cariati, una performance davvero considerevole come del resto si era intuito quando era riuscita a riempire il teatro Rendano per la venuta di Renzi a Cosenza. Alla fine in tutta la circoscrizione la Greco sfiora le ventimila preferenze doppiando lo stesso Renzi.

Altra outsider che ha messo in campo un buon risultato è la meloniana Ersilia Amatruda che da dirigente dell’anticorruzione non aveva certo apparati alle sue spalle. Per essere appunto un esordiente della politica attiva ha avuto un risultato lusinghiero sfiorando le diecimila preferenze.

 

Giornalista
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