Nel Crotonese, al netto di scenari ed alleanze che tradizionalmente corrispondono poco agli schemi classici di centrodestra, sinistre e/o campi larghi, il ruolo “strategico” della politica si è forse paradossalmente allargato dopo tre anni di “populismo al potere” nella città capoluogo.

Vincenzo Voce, sindaco a furor di bonifica, ha dovuto consolidare la sua alleanza con Forza Italia, o sarebbe più corretto dire con quella parte del partito di Tajani e Occhiuto rappresentati dall’ex deputato Torromino e da Mario Megna fatto salire sullo scranno di presidente del Consiglio comunale. Così il presidente della Provincia e sindaco di Cirò Marina Sergio Ferrari, il presidente provinciale di Fratelli d’Italia Michele De Simone e il segretario provinciale del Pd Leo Barberio hanno dovuto “modulare” vari incastri che, nei comuni del Crotonese chiamati al voto, sono comunque diventati quasi tutti pezzi unici, utili ad incastrarsi con i portatori di preferenze europee che, soprattutto nel centrodestra, hanno sostenuto in corsa pezzi da novanta regionali, visto che non c’era uno – nemmeno uno di secondo o terzo piano – di origini crotonesi.

Emblematico è risultato il caso della vice presidente della Giunta regionale Giusi Princi che dai 65mila voti in Calabria riesce anche a superare gli 80mila voti in tutta la circoscrizione Sud riuscendo nell’elezione al Parlamento europeo in Forza Italia ma senza brillare in provincia, con 4453 preferenze, addirittura solo poco più di 1000 nella città pitagorica.

Con in mezzo il Presidente del Consiglio regionale della Lega Filippo Mancuso che ha raccolto 1886 preferenze in tutta la provincia crotonese (di cui solo 285 in città) delle 22mila che gli hanno fatto vincere il derby interno contro le 16mila di Simona Loizzo, parlamentare cosentina sempre salviniana che ha retto, nella zona pitagorica, con 281 in città e 990 in provincia.

Ma gli incroci, davvero a spezzatino per accreditarsi con i dirigenti regionali e nazionali si sono consumati in Fratelli d’Italia che ha distribuito preferenze a Nesci (che ha raccolto nel crotonese 1370 preferenze delle complessive oltre 30mila), Gambino, che ha superato le 1000 nelle sfiorate complessive 15mila e De Francesco e Ventola che ne hanno raccolto, rispettivamente, 853 e 740.

Nel calderone ci sono anche l’affermazione in controtendenza dei Cinquestelle che alle Europee rimangono il primo partito in provincia e un quadro di affluenza sostanzialmente confermato rispetto alle passate elezioni in tutti i comuni, con un lieve quanto uniforme calo di circa il 2% (tranne a San Mauro Marchesato dove si è addirittura innalzata di circa il 3%).

Melissa "sospesa" per il possibile scioglimento

Il quadro delle amministrative nei 10 comuni chiamati al rinnovo dei sindaci si è dunque “impreziosito” di particolarità. Primo tra tutti Melissa non andato proprio a votare per eleggere sindaco e consiglio comunale, seppur a scadenza: qui nonostante i candidati a sindaco, Raffaele Falbo (uscente) ed Edoardo Rosati, le avessero già pronte, hanno deciso di non consegnare le liste, perché in balìa della situazione di incertezza che ha pesato sul futuro Consiglio comunale sul quale pende, e penderà, la spada di Damocle di un possibile scioglimento per infiltrazioni mafiose. A novembre dello scorso anno, infatti, il prefetto di Crotone ha disposto l'invio della commissione d'accesso antimafia al Comune di Melissa la cui attività si è conclusa proprio alla vigilia della presentazione delle liste. Serviranno tre mesi per conoscerne l’esito: e l’affluenza alle urne rispetto alle passate europee che anche la scorsa volta combaciavano con le comunali, parla da sola; dal 74,09% del 2019 si è passati all’attuale 30.48%.

Un solo candidato a Belvedere Spinello: Amato batte il quorum

Dei dieci altri comuni chiamati al voto, l’altra situazione particolare si è consumata a Belvedere di Spinello dove si è presentato un solo candidato a sindaco (e quindi con la sola lista “Demos” a sostegno), che ha superato il primo scoglio del 40% degli aventi diritto al voto (si sono recati il 46,44%) e che ha anche poi verificato positivamente che la lista ha ricevuto 874 voti validi ben oltre il 50% dei votanti richiesti per poi pretendere la proclamazione che avverrà nelle prossime ore.

Antonio Giuseppe Amato, lista Demos, riceve dunque 874 voti validi con 93 schede bianche e 79 nulle potendo essere proclamato eletto.

La Caporetto della sinistra a Caccuri

A Caccuri, che con i suoi 1553 abitanti è diventato centro di gravità letteraria e culturale con il noto Premio, si è consumata la Caporetto per la sinistra. L’uscente Marianna Caligiuri, dirigente regionale dem, sfidata da un neo iscritto del partito della Schlein, Giuseppe Di Gioia, funzionario di banca e specialista del terzo settore in Sabir, hanno complessivamente preso meno dei voti presi dal solo Luigi Quintieri, proposto in extremis dalla segreteria provinciale di Fratelli d’Italia, e diventato così nuovo sindaco di Caccuri. Questo il dato di Caccuri: affluenza 65,59 % aventi diritto; Giuseppe Di Gioia lista Siamo Caccuri 10,98 %; Luigi Quintieri LeAli per Caccuri 51,22%; Marianna Caligiuri Continuità e futuro 37,82%

Carfizzi, nel paese di Carmine Abate Amato vince per 12 voti

Era forse la partita più contorta dal punto di vista politico quella a Carfizzi, uno dei due comuni con storiche presenze albanesi i cui 524 abitanti hanno viste affascinanti dalla collina che, tra il Parco Nazionale della Sila e la costa ionica, ha ispirato tanti scenari descritti da uno dei suoi più illustri cittadini nativi, Carmine Abate. L’uscente e ricandidato Mario Antonio Amato, che aveva vinto con la lista d’ispirazione dem alle passate elezioni, Insieme per Carfizzi, è oggi stato sostenuto dal presidente della Provincia Sergio Ferrari tanto che, Giovanna Macrì, dirigente provinciale UIL ed ex sostenitrice di Amato, ha messo in campo la sua candidatura. Amato ha spuntato la conferma, ma per soli 12 voti di scarto. Questi i dati: affluenza 40,70 % aventi diritto; Mario Amato Insieme per Carfizzi 51,76%; Giovanna Macrì Progetto Comune 48,24 %

Castelsilano, conferma di misura per Durante

A Castelsilano, c’era invece la situazione apparentemente più lineare. Favorito l’uscente Francesco Durante che si confermò per un secondo mandato nel 2019 con la lista Liberi, contro la non troppo competitiva candidatura di Francesco Foglia, da presidente provinciale del Consiglio della Federazione nazionale ordini veterinari italiani ha visto spuntare una terza candidatura, quella di Pina Piperio che si è inserita in extremis. Durante si è confermato, ma di misura con 18 voti sopra Foglia. I dati: affluenza 54,45% aventi diritto; Pina Piperio Insieme per Castelsilano 28,65%; Francesco Foglia Voltiamo pagina 34,38%; Francesco Durante Liberi 36,96%

Mesoraca, rieletto il sindaco uscente Parise

Al voto anche l’importante comune di Mesoraca (con i suoi 5908 abitanti censiti), l’uscente sindaco Annibale Parise, che venne eletto con la lista (Insieme si può) si è riproposto anche nella sfida che si è rinnovata con Carmen Carceo, già consumatasi nel 2019; d’altronde qua sembra imperare la regola di tenere fuori partiti e politica, soprattutto quelli provinciali. Vince e si conferma con scarto deciso, Parise. Questi i dati: affluenza 44,21% aventi diritto; Annibale Parise Insieme si può 57,11%; Carmen Carceo Oltre con noi 42,89%.

San Mauro Marchesato, Rajani vince la sfida tra ex primi cittadini

A San Mauro Marchesato, centro di 1952 abitanti, la sfida si è consumata tra due ex già primi cittadini. Al sindaco uscente Carmine Barbuto eletto alla scorsa tornata con la lista civica “Insieme per Crescere”, il Partito Democratico e Forza Italia assieme (!) hanno contrapposto il farmacista Levino Rajani, già sindaco circa quindici anni fa che è riuscito a scalzare Barbuto dal seggio di primo cittadino con uno scarto abbastanza netto. Questi i dati: affluenza 79,49% aventi diritto; Carmine Barbuto Rimettiamoci il cuore 40.03%; Levino Rajani LiberaMente 59,97%.

San Nicola dell’Alto, Rizzuti la spunta per 33 voti 

Mentre San Nicola dell'Alto, che molti dei 721 abitanti di origini arbëresh chiamano Shën Kolli, non avrà più Francesco Scarpelli sindaco che si era candidato, vincendo, con la lista Insieme per San Nicola, e che oggi ha candidato Luigi Rizzuti che si è ritrovato lo stesso Francesco Poerio come competitor che perse già nel 2019 con Scarpelli, ma con meno di 70 voti di scarto. Questa volta Luigi Rizzuti vince con 33 voti di scarto. I dati: affluenza 43,66 % aventi diritto; Luigi Rizzuti Insieme per San Nicola 53,50%; Francesco Poerio Hora Jone 46,50%.

Strongoli, Benincasa passa di misura

A Strongoli (6163 gli abitanti che marcano il comune più popoloso al voto), si è andati a votare con il commissario prefettizio arrivato dopo le dimissioni presentate in agosto scorso dall’uscente Sergio Bruno, maresciallo dei carabinieri, che, ancora prima che si formalizzassero le dimissioni di 9 consiglieri (su 12), permise al prefetto l’immediato scioglimento. Francesco Benincasa, componente della segreteria provinciale del Pd, è stato candidato con la lista ‘Adesso! Strongoli’; lo sfidante Luigi Costantino, di antica militanza scudocrociata, ha guidato la compagine ‘Strongoli al centro’. Alla fine vince Benincasa di misura mettendo, forse, a frutto buona parte dei gradimenti alle europee dei cinquestelle che qui hanno raccolto i mille voti (il 30% dei totali) ed i 382 del Pd (al 12%). Questi i dati: affluenza 65,11% aventi diritto; Luigi Costantino Strongoli al centro 48,15%; Francesco Benincasa Adesso Strongoli 51,85%.

Umbriatico, vince Greco che batte l’ex sindaco di Verzino

Ad Umbriatico c’era un caso quasi certamente unico in Italia: all'uscente Pietro Greco, candidato con la lista civica “Continuità e futuro”, si è opposto un altro uscente Giuseppe Antonio Cozza che si presentava con la lista di destra centro, La svolta; sindaco uscente ma di Verzino dove risiede, ex organico in Forza Italia è stato infatti dindaco nel centro vicino 13 chilometri da percorrere su una mulattiera in non meno di 25 minuti di auto da mettere alla prova. In questa tornata ha scelto di candidarsi nel suo comune di nascita, forse, anche per lasciare strada libera a Verzino in favore della lista di Fratelli d'Italia dove ora è approdato da quasi un anno. Ma a confermarsi è stato il sindaco originale uscente Pietro Greco. I dati: affluenza 63,23 % aventi diritto; Pietro Greco Continuità e futuro 53,10%; Giuseppe Antonio Cozza La svolta 46,90%.

Verzino, Fabiano stacca Levato e Cortese

A Verzino, comune dell’entroterra con 1.616 abitanti, ci si aspettava certamente un altro primo cittadino rispetto all’uscente Giuseppe Antonio Cozza andato a cercare fortuna ad Umbriatico, come detto sopra. Al candidato dell’ultima ora Lino Cortese, di ispirazione dell’ex sindaco Franco Parise, si contrapponeva innanzitutto, e con i favori dei pronostici elettorali del segretario provinciale FdI Michele De Simone che ha candidato a consigliere comunale la moglie, la candidatura a primo cittadino di Francesco Levato, che ha per primo ed in anticipo presentato programma e lista completa di 10 candidati a consigliere. L’altro candidato Francesco Fabiano, che guidava la lista ‘La nascita’ sembrava comunque non fortissimo. Vince come da pronostici Levato ma con soli 62 voti di scarto su Fabiano. Questi i dati: affluenza 59,58% aventi diritto; Francesco Fabiano La nascita 39,86%; Francesco Levato Valori e trasparenza  34,55%; Lino Cortese Liberamente Verzino  25,59%.