«Un’ipotesi infondata e non procedibile».Se stamani la Guardia di Finanza diffondeva una nota stampa precisando che l’ex sindaco di Lamezia Terme è indagato nell’ambito dell’inchiesta Eumenidi non solo per abuso d’ufficio ma anche «del reato di cui all’art. 371-bis c.p. (false informazioni al pubblico ministero), essendo ritenuto responsabile di aver reso al pubblico ministero, in fase investigativa, dichiarazioni mendaci, smentite dagli esiti delle attività di captazione», i legali dell’ex primo cittadino ora intervengono sul caso.
Giuseppe Spinelli e Dina Marasco spiegano in merito all’avviso di garanzia che «l’ipotesi di falsità, oltre e più che infondata (come sarà agevole dimostrare nella sede giudiziaria deputata), non è neppure procedibile, secondo il chiaro ed univoco disposto normativo dell’articolo di legge contestato, a cagione dell’intima correlazione tra quelle dichiarazioni e la posizione processuale rivestita nel procedimento Eumenidi dall’Avvocato Paolo Mascaro».


In merito, invece, all’ipotesi di reato di concorso in abuso d’ufficio per i due legali sarebbe evidente «la carenza strutturale sia fattuale che giuridica».


«Sarà cura di questa difesa porre in essere ogni iniziativa prevista dalla legge, necessaria ed utile a consentire all’Autorità Giudiziaria di potersi tempestivamente e positivamente orientare, nell’ambito delle sue prerogative, per una definizione della vicenda in termini immediatamente favorevoli all’Avvocato Mascaro. Cogliamo l’occasione – concludono - per ribadire la nostra piena ed incondizionata fiducia nell’Autorità Giudiziaria e nella spiccata professionalità e nell’equilibrio di quella lametina».


L’ex sindaco di Lamezia Paolo Mascaro, decaduto con lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose lo scorso mede di novembre, ha visto notificarsi lo scorso sabato la richiesta da parte del ministero dell’Interno della sua incandidabilità. L’udienza è prevista per il prossimo 22 febbraio. In entrambi i casi, avviso di garanzia per Eumenidi e richiesta di incandidabilità, è stato Mascaro dalla sua pagina facebook a comunicare pubblicamente la cosa. Post i suoi in cui, oltre alla fiducia incondizionata nella magistratura, ha parlato di incredulità verso quanto stava accadendo e di persecuzioni nei suoi confronti probabilmente legate al volere impedire che, vinto il ricorso al Tar sullo scioglimento, possa ricandidarsi e riprendersi la fascia tricolore.