Entra nel vivo il congresso nazionale del Pd. In questi giorni saranno gli iscritti dei circoli a votare quale delle quattro mozioni preferiscono. Poi si terranno le primarie nei gazebo che vedranno contrapposte le due mozioni più votate.

Nel dibattito, però, è deflagrato come una bomba il video della giovane ingegnere di Genova che denunciava gli stipendi da fame propostigli e criticava l’assenza della sinistra sul tema. Un risultato frutto di tre decenni in cui il centrosinistra si è lanciato all'inseguimento di una flessibilità che doveva favorire la crescita e l'occupazione e che invece ha indebolito la contrattazione collettiva, impoverito i salari e reso i lavoratori più ricattabili. Il tema di come sostenere gli stipendi degli italiani, fermi da circa 20 anni, in un contesto di gravissima crisi economica dovrebbe essere uno dei principali del congresso. Invece no.

Anche in questo caso si assistono alle solite dinamiche e a scontri burocratici, a colpi di statuto, che difficilmente possono appassionare e avvicinare la gente.

In particolare in Calabria sono i cuperliani che stanno denunciando da tempo una serie di presunte irregolarità. Così nei giorni scorsi i rappresentanti della mozione (Bruno Villella regionale; Sergio De Simone federazione Cosenza; Domenico Voce federazione Crotone; Ernesto Palma federazione Catanzaro ; Michele Mirabello federazione Vibo Valentia; Carmen Latella federazione Reggio Calabria) hanno presentato  formale ricorso «avverso - scrivono - una serie di atti prodotti nelle Commissioni provinciali in palese violazione del  regolamento  congressuale».

Il punto più delicato è il rinnovo della tessera a Mario Oliverio. L’ex presidente dopo tre anni, su spinta del suo amico Cuperlo, ha deciso di prendere la tessera del partito e lo ha fatto tramite internet. Il problema è che la tessera non gli è mai stata recapitata. A tutto questo si aggiunge un piccolo giallo che si sarebbe consumato nella Federazione cosentina. «Nella seduta della Commissione dello 02/01/2023 - si legge nel ricorso - un documento non firmato,  da parte del tesoriere della Federazione, delegato del segretario della federazione per l'accesso all'anagrafe degli iscritti, in cui si chiedeva  "con urgenza tempestiva l'autorizzazione" entro 72 ore a non concedere la tessera a Marco Palopoli , Giuseppe Belcastro e Felice Dalessandro. Il Presidente della Commissione di garanzia, membro della Commissione senza diritto di voto, l'avv. Salvatore Perugini, intervenendo, riteneva questo documento non solo irricevibile, ma carta straccia, facendo notare che provvedimenti disciplinari nei confronti di qualsiasi iscritto erano di pertinenza della Commissione di Garanzia e che nessuno a lui nel tempo aveva fatto richiesta di provvedimenti disciplinari nei confronti dei tre iscritti e pertanto riteneva necessario la reinclusione immediata dei tre depennati nell'anagrafe degli iscritti».

Chi ha sbarrato la strada ad Oliverio e a tutti quelli che si erano candidati con lui? Mistero. Anche il segretario regionale, Nicola Irto, da noi investito della questione, nega qualsiasi voglia di epurazione nel partito.

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Dalla mozione Cuperlo, ma non solo, poi si chiedono perchè vengano applicati due pesi e due misure. Il motivo del mancato rinnovo della tessera sta nel fatto che Oliverio alle ultime regionali si è candidato fuori dal partito e quindi, per statuto, non può essere tesserato. Il problema è che non stiamo parlando di un congresso ordinario a cui applicare le regole statutarie, ma un evento straordinario per il quale il Pd si sta aprendo all’esterno. Lo dimostra l’aver imbarcato l’ex grillino Dino Giarrusso e lo dimostra anche il fatto che al congresso parteciperanno anche quelli di Articolo Uno nonostante molti iscritti in Lazio si candidino con la grillina. Infine appare strano che la tessera sia stata rinnovata a Giuseppe Giudiceandrea che alle ultime regionali era schierato apertamente con De Magistris mentre quelli che si sono candidati con Oliverio subiscono un veto. Lo statuto vieta il rinnovo della tessera non solo a chi si è candidato contro il Pd, ma anche a chi ha sostenuto altri candidati.

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I sospetti sulle tessere gonfiate

Ma il ricorso non finisce qui e arriva a toccare i soliti sospetti sulle tessere gonfiate. «Dai dati forniti, dopo un primo fugace esame - si legge nel ricorso - risulta che gli iscritti della federazione di Cosenza sono passati in un solo giorno dal 30 gennaio al 31 da circa 2300 iscritti agli attuali 3976, con un incremento di 1600 tesserati. Un dato significativo è il circolo di Aiello Calabro che passa in un solo giorno 30/01/2023 da 48 iscritti ai 100 attuali».

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Più in generale nel ricorso si legge che  «Per quanto riguarda il tesseramento 2022 si registra una situazione che definire abnorme è un eufemismo. In provincia di Cosenza, tra l'anagrafe degli iscritti al 30 gennaio 2022 e quella dell'1 febbraio 2022 si registra quasi un raddoppio di iscrizioni. In una notte sono stati tesserati circa 2000 iscritti! Nella provincia di Vibo Valentia si registra un rigonfiamento di tesserati, nelle ultime ore, anche attraverso il metodo online, in violazione della norma che prevede l'uso delle carte di credito per un massimo di tre tesserati per singola carta. Altrettanto si verifica in provincia di Reggio Calabria, dove il ricorso al tesseramento cartaceo sta producendo un gonfiamento spropositato degli iscritti nella città capoluogo ed in alcuni centri di quella provincia. Relativamente alle province di Catanzaro e di Crotone, non si è nelle condizioni di esprimere una valutazione perché le relative anagrafe degli iscritti non sono state messe a disposizione dei rappresentanti della nostra mozione, neanche al fine di consentire una semplice presa d'atto».

Queste sono le denunce, decisamente pesanti, della mozione Cuperlo la quale chiede, «provvedimenti urgenti, nelle prossime 24 ore , come da regolamento da parte della commissione regionale competente».

La commissione regionale per il congresso si riunirà oggi alle 19.30 a Lamezia Terme e vediamo quali determinazioni assumerà. La sinistra deve smettere di far abbassare l’asticella nel lavoro, diceva l’ingegnere nel video diventato ormai virale. Molto probabilmente lo farà, appena avrà smesso di giocare con tessere e regolamenti.