Ormai da tempo gli allevatori calabresi stanno conducendo una lotta impari contro la malattia infettiva “Blue tongue” nota in Italia con il nome di “Lingua blu”, che, dopo una prima apparizione negli anni 2000 e 2001, è tornata a manifestarsi già nel 2014 e, con ancora più forza, nell’anno in corso.

La questione che riguarda in particolare, ma non solo, il territorio della provincia di Crotone - caratterizzato da una importante presenza di allevamenti ovicaprini che rappresentano una tra le poche realtà produttive crotonesi conosciute in tutta Italia grazie al “pecorino crotonese” che ha ottenuto, tra l’altro, il riconoscimento da parte dell’Unione Europea della denominazione di origine protetta (Dop) - è stata al centro di una interrogazione a firma di Raffaele Mammoliti (Pd) che ha sottolineato come sulla base dei dati diffusi dal Servizio Veterinario dell'Asp di Crotone, sarebbero cinquanta i focolai registrati nel territorio crotonese, in particolare nell'area di Isola di Capo Rizzuto e Cutro, con all'incirca 2.000 carcasse destinate alla distruzione mediante interramento in loco.

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Alla Regione Calabria e al presidente Occhiuto, nella qualità di commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario, Mammoliti ha chiesto interventi urgenti per fronteggiare l'emergenza e bloccare la diffusione del virus, attuare le misure di prevenzione per mettere al sicuro gli allevamenti non colpiti, stanziare le risorse economiche necessarie a risarcire in tempi brevissimi gli allevatori danneggiati dal virus.  A rassicurarlo è proprio Occhiuto che ha informato l’aula del fatto che nelle ultime settimane si sono susseguiti più incontri, svolti dall’assessore all’Agricoltura Gianluca Gallo e dai tecnici del Dipartimento Salute.

«La Regione ha messo in atto una serie di attività, l’ultima un paio di giorni fa in giunta, oltre a supportare le Asp nella gestione dei capi e della loro movimentazione. Le Asp – ha detto il capo dell’esecutivo - stanno procedendo alla disinfestazione d’intesa con i Comuni interessati, anche negli ovili. Una attività che in linea generale va eseguita dagli allevatori stessi». In più Occhiuto ha chiarito che la Regione sta mettendo a punto anche delle campagne di sensibilizzazione per la vaccinazione dei capi, immaginando anche degli incentivi come indennizzo agli allevatori e per la ricostituzione delle greggi, assicurando in chiusura che sono già calendarizzate riunioni periodiche per monitorare la situazione.