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La notizia di Tonino Gentile che rientra a Forza Italia è stata accolta come un fulmine a ciel sereno destinato a cambiare gli equilibri da alcuni, come un atto di disperazione politica da parte di altri. Personalmente, invece, sono stato tra quelli che, fin da subito, riteneva che, per i fratelli più longevi della politica cosentina, il rientro in Forza Italia era l’unica strada credibile e percorribile. Gli spazi di una alleanza con il PD risultavano estremamente inferiori agli spazi possibili per ricollocare la loro area rispetto al centrodestra e a Forza Italia in particolare.
Con la tappa delle politiche del 4 marzo 2018, inoltre, prendono il via una serie di appuntamenti elettorali uno più importante dell’altro, con il doppio appuntamento del 2019: Europee e Regionali. Fui tra i primi a scriverlo in un pezzo del 7 dicembre pubblicato sulla nostra testata che, per Gentile, Forza Italia sarebbe stata la tappa obbligata. Così è stato. 20 giorni dopo quell’articolo e, dopo una serie di passaggi tattici, tra i quali la nomina a coordinatore nazionale di AP, Tonino Gentile, ha annunciato di collocarsi dentro la tradizione moderata e liberale rappresentata da Forza Italia. Sono in molti a chiedersi ora: ma questo passaggio è stato concordato oppure è stato subito dagli Occhiuto?
I Gentile possono essere criticati su tutto, ma certamente non possono essere accusati di essere dilettanti allo sbaraglio. Cosi come Roberto e Mario Occhiuto sono troppo scaltri e intelligenti politicamente per non comprendere che l’accordo conviene a tutti. E da più parti, infatti, si sostiene che a creare le condizioni del rientro dei Gentile, sia stato proprio il deputato cosentino Roberto Occhiuto. Se così fosse, il parlamentare forzista cosentino si sarebbe reso protagonista di un’abile mossa, degna di un vero stratega. E d’altronde, tutto ciò non sarebbe stato possibile se in campo non ci fosse già un articolato progetto politico approntato tra i protagonisti del territorio e, con l’abile regia, di Silvio Berlusconi. Sono in molti, infatti, a sostenere che Tonino Gentile abbia già le chiavi del partito e che stia lavorando alla squadra delle candidature per Forza Italia. Occhiuto e Gentile sanno entrambi che gli spazi e le potenzialità sono enormi.
I segnali di tutto ciò, cominceremo molto probabilmente ad intravederli tra qualche giorno quando si cominceranno a materializzare le varie adesioni di amministratori e dirigenti in quota Gentile a Forza Italia. Anche le candidature di Piero Aiello al Senato di Catanzaro e la candidatura di Giuseppe Graziano nell’alto Ionico cosentino sembrano già cosa fatta. E sullo sfondo, gli altri obiettivi: europee e regionali. Dentro questi campi e sulla scia che vede la crescita del centrodestra, molto probabilmente, si dipanerà il progetto dei Gentile insieme Forza Italia.
Berlusconi è un comandante in capo solitario, ma chi lo conosce, sa bene che lavora a vincere e non intende perdere nemmeno un consenso nei territori. L’attenzione con la quale ha preparato il rientro dei Gentile va verso questa direzione. Ed evidentemente ha valutato e testato anche il peso elettorale di dell’area Gentile. Ciò significa che fino al 29 gennaio, forse, c’è ancora tempo per chiedere allo stesso Tonino di ripensare alla sua volontà di non volersi ricandidare e di scendere in campo direttamente … almeno fino alle europee.
Pa.Mo.