L’inaccettabile pasticcio del conteggio dei voti di lista espressi dai calabresi, non ha ancora una responsabilità chiara, ma avrà conseguenze certe. Di portata difficile da quantificare. La più immediata è anche di ordine pratico: la Camera di insedierà venerdì e non vi è stata ancora la proclamazione degli eletti al proporzionale. La causa del ritardo è il beffardo tira e molla tra Fratelli d’Italia e Forza Italia sul seggio conteso del collegio Calabria Sud. In prima battuta il Viminale lo aveva informalmente attribuito a Maria Tripodi. La scorsa settimana il primo colpo di scena: a margine del complesso calcolo dei resti previsto dal Rosatellum, il posto a Montecitorio veniva assegnato a Fausto Orsomarso. Adesso la situazione si è nuovamente capovolta.

 

Dopo l’esposto in procura presentato dai vertici del partito berlusconiano, l’ufficio elettorale composto dalla presidente Teresa Chiodo e dai giudici Maria Rosaria Di Girolamo e Antonio Cestone, tutti magistrati di Corte d’Appello a Catanzaro, ha proceduto ad una nuova verifica, scoprendo un clamoroso errore di trascrizione dei dati relativo a circa 200 sezioni, vale a dire più o meno il dieci per cento del totale, dove il dato di Forza Italia e Fratelli d’Italia, è stato materialmente invertito. E lo scarto non è una bazzecola.

 

Forza Italia è passata da 186 mila a 190 mila preferenze, Fratelli d’Italia invece è scesa da 46 mila a 42 mila voti. Insomma, uno smottamento di 4000 consensi. La Corte d’Appello ha comunicato la novità alla Cassazione che però già domenica scorsa, aveva proceduto all’assegnazione dei seggi ed alla pubblicazione del relativo verbale, con il nome di Orsomarso stampato in bella mostra. Inoltre, poiché il collegio è unico nazionale, questa novità potrebbe provocare un effetto a cascata anche in altre regioni. I diretti interessati per adesso non commentano. Si attende ora la proclamazione ufficiale. Che, c’è da scommetterci, non metterà a tacere le polemiche.   

 

Salvatore Bruno 

 Luana Costa