L'alleanza di centrosinistra che sorregge il governo Conte dovrà realizzarsi anche sui territori. Da Roma l'indicazione di una coalizione vasta. L’esperienza di Crotone fa da battistrada
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La fine anticipata della legislatura regionale ha scompaginato anche i piani del centrosinistra che stava lavorando a costruire un’alternativa di governo dopo la batosta subita con la candidatura di Pippo Callipo ma valutando tempi lunghi.
Il Pd soprattutto aveva intenzione di celebrare il congresso regionale per uscire dalla gestione commissariale di Stefano Graziano e poter avere un segretario democraticamente eletto con Nicola Irto che era tra i principali papabili.
Gli eventi, però, stanno facendo cambiare decisamente strada. Intanto l’alternativa va costruita subito perché le elezioni regionali saranno nel 2021 e, con i contagi in crescita, non è per nulla detto che il congresso si possa svolgere.
Dai primi incontri romani avuti dai referenti calabresi l’indicazione è quella di pensare innanzitutto alla coalizione. L’intesa Cinque Stelle Pd che sostiene il governo guidato da Giuseppe Conte dovrà stavolta trovare attuazione sui territori per evitare ulteriori tracolli e squilibri nell’esecutivo.
E l’operazione in Calabria non è semplice come hanno dimostrato le divisioni dell’ultima campagna elettorale con i Cinque Stelle che alla fine hanno corso da soli con il professore Aiello, nonostante Callipo fosse stato un uomo inizialmente gradito. E tutt’ora mettere insieme le varie anime grilline calabresi non pare impresa semplice.
Le soluzioni politico-istituzionali del Pd, dunque, che sarebbero l’ex presidente del Consiglio Nicola Irto e il parlamentare Antonio Viscomi potrebbero non essere giuste per aggregare una coalizione ampia che dovrà comprendere grillini, movimenti civici come quello di Carlo Tansi, oltre che Leu e anche Italia Viva di Ernesto Magorno.
Il modello di Crotone con la vittoria di Voce viene guardato con attenzione, anche se Reggio Calabria dopo la vittoria di Giuseppe Falcomatà grazie anche al supporto corposo del gruppo di Nicola Irto, stavolta vorrà dire la sua al tavolo delle trattative.
In una situazione così fluida, qualcuno, e tra questi soprattutto gli uomini che ancora hanno feeling con l’ex governatore Mario Oliverio, vorrebbe riproporre le primarie di coalizione ma anche su questa ipotesi pesa come un macigno la gestione del contagio da coronavirus prima ancora della precisa volontà politica di celebrarle.