È un cambiamento possibile quello di cui continua a parlare il candidato governatore alle prossimi elezioni regionali per il centrosinistra Pippo Callipo che ha incentrato la sua campagna elettorale sull’ascolto andando in giro sul territorio. L’ultima tappa in ordine di tempo è la sede di Unindustria Calabria a Catanzaro dove il re del tonno ha incontrato i rappresentanti del sistema produttivo calabrese che hanno sottoposto a tutti gli aspiranti alla carica di presidente della regione il documento Calabria 2030 suggerendo visioni, strategie, azioni per colmare il divario tra nord e sud del Paese. Un problema al quale Callipo risponde con la sua ricetta: lavoro e legalità, solo coniugando questi due aspetti si potrà scrivere una fase nuova mettendo al centro la meritocrazia per creare posti di lavoro e trattenere così i giovani in Calabria.

 

La rivoluzione di Callipo

«Riattivando questi aspetti sicuramente si creeranno posti di lavoro perché il fine principale è proprio questo affinchè i giovani possano rimanere in Calabria e non continuare con questo esodo che non finisce mai purtroppo». Callipo, che ha in mente una squadra di assessori competenti per i ruoli che andranno a occupare senza scendere a compromessi, chiede fiducia ai calabresi soprattutto a coloro che intendono astenersi dal voto: «Io dico abbiate fiducia perché le cose cambieranno. Con Callipo ci sarà una rivoluzione. Ho lanciato le sciarpette rosse per due motivi: il primo è un significato di rivoluzione, quella che voglio mettere in atto io in Calabria, l’altro è rosso come amore per questa terra che ha tanto bisogno di essere amata».

 

Aiello punta sull'innovazione 

Dopo l’imprenditore vibonese, è stata la volta del candidato alla presidenza della regione per il M5s Francesco Aiello, che all’unione degli industriali e delle imprese calabresi rilancia la sua idea di sviluppo per ridare dignità a chi si forma in questa regione e punta tutto sull’innovazione. «Se io fossi presidente della Regione Calabria, la cosa che farei nei primi sei mesi è tentare di concentrare il più possibile i fondi strutturali in attività innovative, cioè programmi che abbiano contenuti fortemente innovativi. È l’unica speranza per questa regione di uscire dal declino che potrebbe essere ancora pù grave nel medio periodo se non si interviene con shock strutturali».

 

Emigrazione giovanile

Il tema dell’emigrazione giovanile per il docente universitario aspirante governatore è quello su cui si deve basare una strategia che si esplica in due canali: «Da una parte deve essere orientata alla soluzione di problemi di breve periodo, puntando su quei settori che hanno una ricaduta occupazionale importante come l’agroalimentare e il turismo, riorganizzando le filiere in uno o due anni. Su questi argomenti l’alleanza civica del Movimento 5 Stelle è l’unica che sta alimentando il dibattito con proposte di qualità. Nel medio periodo - spiega Aiello - credo che questa regione debba interrogarsi se rincorrere l’emergenza occupazionale o darsi una strategia di crescita. E in questo senso l’unica strada per una crescita duratura e sostenuta è investire in innovazione».