VIDEO | Fuori anche i tre consigliere regionali uscenti Giuseppe Aieta, Graziano Di Natale e Antonio De Caprio. Ugo Vetere trascina la lista Dema e accende le speranze, ma al risveglio fa i conti con la matematica: il partito si ferma di un soffio sotto la soglia di sbarramento
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Nessun nuovo eletto. E nessuna riconferma. L'esito elettorale del Tirreno cosentino è quanto di più simile a un vero e proprio disastro politico. Peccato. Poteva essere l’occasione per riconfermare i propri rappresentanti territoriali e aprire le porte del consiglio regionale ad altri nomi e personalità che, senza dubbio, avrebbero lasciato il segno, ma a quanto pare il cittadini del Tirreno cosentino si sono lasciati sfuggire l’occasione, preferendo nomi e cognomi che con la Riviera dei Cedri hanno ben poco da spartire.
Fuori Aieta, Di Natale e De Caprio
Il primo dato che balza agli occhi è la clamorosa esclusione di due big, oggi rientrati nel Partito Democratico, il cetrarese Giuseppe Aieta e il paolano Graziano Di Natale, che hanno portato a casa rispettivamente 5049 e 5627 voti, tanti, a dire il vero, ma non sufficienti ad eguagliare le preferenze di Franco Iacucci e Mimmo Bevacqua, che invece sono già seduti sulle comode poltrone di Palazzo Campanella, grazie alla ripartizione dei seggi scattata per la coalizione della "sconfitta" Amalia Bruni. Sconfitta bruciante anche per il giovane e promettente forzista Antonio De Caprio, consigliere uscente e pupillo della compianta Jole Santelli, che durante il suo breve ma intenso mandato ha ricoperto anche il prestigioso ruolo di presidente regionale antimafia. Sebbene abbia incrementato il suo consenso di oltre mille voti rispetto alla scorsa tornata elettorale, ha finito la sua corsa in quinta posizione. Oltre 4800 voti per lui, quasi il doppio degli abitanti del piccolo paesino di cui è stato sindaco per quasi un decennio, Orsomarso, che comunque sono risultati pochi nel marasma di preferenze che ha generato l’immortale partito di Silvio Berlusconi.
Vetere manca la vittoria di un soffio
Ma c’è una bocciatura che nel Tirreno cosentino fa più rumore delle altre ed è quella che la controversa legge elettorale, e solo lei, ha inflitto al sindaco di Santa Maria del Cedro, Ugo Vetere, divenuto popolarissimo per le sue coraggiose battaglie e quel modo, a volte anche un po’ rude e diretto, di denunciare le malefatte della politica calabrese. Per lui si è trattato di una una prestazione personale brillante e ampiamente prevista, 4336 voti, di cui un quarto guadagnati nella sua comunità, ma anche di un destino politico beffardo. Pur avendo fatto letteralmente esplodere la coalizione di De Magistris nella circoscrizione nord, la lista Dema, a livello regionale si è fermato sul 3,4% mancando di un soffio la soglia di sbarramento del 4% che gli avrebbe aperto le porte del consiglio regionale. A conti fatti, il Tirreno cosentino lascia questa tornata elettorale completamente a bocca asciutta, nonostante un insolito alto numero di candidati.