Che farà il Pd? Questa è la domanda posta al commissario regionale del partito Stefano Graziano nel corso della puntata  di Prima della notizia, il rotocalco quotidiano condotto da Pasquale Motta.

«Dobbiamo votare al più presto, se Spirlì resta alla cittadella regionale, è molto probabile che la Calabria diventi l’Afghanistan e viceversa – afferma l’esponente del Pd -. C’è bisogno di costruire un’alternativa sulla base di un’alleanza larga, che sia fatta di condizioni programmatiche e che tenga conto dei problemi reali della Calabria. Nei prossimi giorni faremo alcuni colloqui con le altre forze politiche, allargati ai movimenti civici, per cercare di fare sintesi e trovare una posizione comune contro il centrodestra che ha dimostrato di essere assolutamente inadeguato».

«L’anno scorso - continua il commissario regionale - il Pd ha già fatto un radicale cambiamento, pagandone pesanti conseguenze. Noi seguiamo quella linea. C’è uno statuto e un regolamento che prevede determinate cose, anche riguardo le candidature. Prima di arrivare ai nomi, dobbiamo tutti avere chiara la lezione dello scorso anno, perché il centro sinistra si è presentato con tre schieramentiQuella situazione ci ha portato a far vincere il centrodestra. Dobbiamo partire dal principio che tutti devono fare un passo indietro. Purtroppo non c’è tempo, votando il 14 di febbraio è evidente che nell’arco di una settimana bisogna sciogliere i nodi di chi vuole stare in questa loggia. Chi non si assume la responsabilità, accetta di andare in una direzione diversa».

 

«Se la prossima settimana la Calabria diventa “Gialla” è impossibile trovare una motivazione per non fare le elezioni, detto ciò, c’è un decreto che permette di spostarle in caso di un incremento di contagio. Al momento dobbiamo ragionare per il 14 di febbraio. Su un possibile rinvio se ne potrà discutere solo dopo Natale, perché bisogna valutare l’andamento dell’indice di trasmissibilità e di contagio».

 

«L’obbiettivo – conclude Stefano Graziano - è quello di provare a lanciare un’idea, un progetto, una candidatura che possa soddisfare i cittadini calabresi. No penso che si faranno delle Primarie, sarebbe una cosa molto positiva, ma il poco tempo ci condanna. Non c’è assolutamente nessun accordo sulla probabile candidatura al governo della Regione di un componente del Movimento 5 stelle, siamo aperti a ragionare, perché bisogna tenere conto delle reali consistenze sul territorio».