A fronte di chi sta festeggiando per la conquistata poltrona di palazzo Campanella, c’è un lunga lista di esclusi eccellenti che ha dovuto rinunciare all’ambito posto in consiglio regionale. Chi ha risentito maggiormente del taglio del numero di consiglieri da 50 a 30 è l’Udc che nella scorsa legislatura aveva due assessori e il presidente del Consiglio regionale mentre, in questa tornata non ha superato la soglia di sbarramento del 4%. L’esclusione più clamorosa è, infatti, quella di Franco Talarico, presidente del consiglio regionale per quattro anni, che assieme al compagno di partito Michele Trematerra, ex assessore all’agricoltura, hanno salutato palazzo Campanella.


Niente da fare neppure per Alfonsino Grillo, coordinatore provinciale vibonese di Ncd e sempre all’interno del Nuovo Centrodestra , non superano la prova delle urne gli uscenti Gianpaolo Chiappetta, Claudio Parente e Tilde Minasi e, dopo quattro legislature di fila perde il posto anche Luigi Fedele, seguito dall'ultimo presidente della commissione Bilancio, Candeloro Imbalzano.


Anche nelle file di Forza Italia si registrano parecchi esclusi doc. Primo tra tutti l'ex assessore al Bilancio, Giacomo Mancini. Non riesce a rientrare in Consiglio neppure l'ex capogruppo di Fi Ennio Morrone e i consiglieri uscenti Vilasi, Albano, Magno, Masi, e Bulzomì. Cadono anche gli ex assessori della Provincia di Reggio Giuseppe Pirrotta e Domenico Giannetta.


Bocciati anche Rosario Mirabelli e l'uscente Mario Franchino. Esclusi, inoltre, tre Idv, Emilio De Masi, Giuseppe Giordano e Mimmo Talarico. E infine, clamorosa l’esclusione di Gianni Speranza.