Il capo politico chiude le porte ai dem. Parlamentari 5s in silenzio stampa. Ma la tensione è alle stelle. Possibile un voto su Rousseau. L'imprenditore del tonno aspetta un segnale di apertura
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Il ritorno in campo di Pippo Callipo ha avuto l'effetto di scatenare il panico in tutti gli schieramenti. Nel centrosinistra, dove si è allargata la crepa tra i dirigenti allineati alla segreteria Zingaretti e gli oliveriani, ormai prossimi all'espulsione dal partito; nel centrodestra, che adesso teme di aver perso il vantaggio iniziale e sollecita una decisione urgente di Salvini, Berlusconi e Meloni; nel M5s, soprattutto.
La candidatura del “re del tonno” ha scatenato il caos tra i 5 stelle, sempre più divisi tra chi vorrebbe appoggiare Callipo o, quanto meno, sottoporre la questione candidature agli iscritti su Rousseau, e chi, invece, continua a preferire una «battaglia identitaria» da condurre sotto la guida del prof dell'Unical Francesco Aiello.
Giornata dura
Per i portavoce pentastellati la giornata di ieri è stata durissima: confronti serrati, al telefono e sulle chat, dubbi, liti, incomprensioni, finanche rimpianti e sensi di colpa per aver chiuso troppo in fretta il dialogo con il Pd puntando su Aiello.
La delegazione parlamentare è sostanzialmente divisa in due. Tra quelli che vorrebbero supportare la candidatura di Callipo ci sarebbero – ognuno con sfumature diverse – Federica Dieni, Nicola Morra, Francesco Sapia, Massimo Misiti e Riccardo Tucci. Tormentata la sottosegretaria Anna Laura Orrico: sarebbe stata lei, tra gli altri, a indicare Aiello, e ora si ritrova in campo Callipo, che l'aveva “sponsorizzata” per la candidatura alla Camera nel 2018. Un bel dilemma.
Tutti gli altri parlamentari, invece, sarebbero stabili sul fronte opposto, cioè con Aiello. Tra loro anche il coordinatore per le Regionali, Paolo Parentela, che oggi dovrebbe partecipare a un incontro con gli attivisti a Lamezia Terme assieme al candidato “ufficiale”.
Di Maio dice No
La balcanizzazione dei 5 stelle calabresi, è evidente, non può produrre altro che uno stallo politico. Infatti da Roma sarebbe stato imposto il silenzio stampa, proprio per non aggravare la situazione generale. Il boccino in mano, come sempre, ce l'ha Luigi Di Maio: «Aiello lo avete scelto voi», avrebbe detto il capo politico a chi ieri gli ha chiesto informazioni su cosa fare dopo la discesa in campo di Callipo.
Il ministro degli Esteri, secondo quanto trapela da fonti parlamentari, avrebbe comunque fatto sapere di non essere interessato ad alcun accordo con i dem. Di Maio sarebbe anzi convinto che Callipo non sia un civico, bensì «una diretta espressione del Pd», una sorta di «cavallo di Troia» che Zingaretti avrebbe piazzato dentro le mura del Movimento per obbligarlo a siglare un nuovo patto giallorosso. Certo, nessuno esclude la possibilità che la scelta finale sulla candidatura sia affidata agli iscritti su Rousseau.
Ma Di Maio, almeno per adesso, mantiene la barra dritta: Aiello e corsa solo con liste civiche. «Luigi – commenta un parlamentare – vuole tutelare la sua leadership nel Movimento e riconquistare il cuore degli attivisti. Per questo punta tutto su una battaglia identitaria, anche se questa ci porterà a sconfitta certa».
Callipo, da parte sua, ha già fatto sapere di essere pronto ad accogliere i 5 stelle nella sua coalizione. Chissà se sarà un abbraccio mancato.
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