La rappresentante delle Sardine calabresi critica la scelta di recarsi alle urne il 14 febbraio: «Qualcuno spieghi ai calabresi come siano conciliabili le restrizioni e la campagna elettorale»
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Il confronto politico in Calabria continua serrato e non potrebbe essere altrimenti, ma occorre prendere atto che tutto avviene in una cornice a dir poco surreale. Ai vari tavoli, infatti, siede stabilmente un convitato di pietra, che si chiama Sars-CoV-2 e che qualcuno, irresponsabilmente e dolosamente, continua a ignorare.
La rappresentante delle Sardine calabresi Jasmine Cristallo critica la scelta di recarsi alle urne il 14 febbraio in piena pandemia
«Ed è per questo che è urgente un confronto tra le Istituzioni e gli esperti del Cts - afferma la Cristallo - Qualcuno infatti dovrà pur spiegare alle donne e agli uomini della Calabria perché: è impossibile visitare i propri anziani, ma è possibile intraprendere una campagna elettorale; è impossibile mantenere aperta la stragrande maggioranza delle attività commerciali ma è possibile aprire le segreterie elettorali; è impossibile incontrare gli amici ma è possibile mobilitarsi per raccogliere le firme necessarie alla presentazione delle liste; è impossibile andare a cinema e teatri ma è possibile tenere comizi: è impossibile ricongiungersi con i propri cari fuori sede ma è possibile il porta a porta elettorale».
«In questo scenario surreale, appunto, - conclude - si prospetta peraltro una campagna vaccinale dalle modalità attualmente indefinite, mentre si pianifica l’allestimento dei seggi elettorali in quelle stesse scuole negate agli studenti. Questa è la realtà dei fatti. Su questo attendiamo risposte. Quello che è certo è che la salute delle persone e l’agibilità democratica non possono essere sacrificate sull’altare del mero calcolo cinico e spregiudicato a fini elettorali».