Assodato il ballottaggio tra Giuseppe Falcomatà per il centrosinistra e Antonino Minicuci, candidato del centrodestra, scopriamo quali sono state le reazioni degli altri candidati e il loro futuro schieramento in vista della scelta tra i due candidati che passano il primo turno.

Tortorella: «Non ha vinto la democrazia»

Maria Laura Tortorella (Patto civico): «Non si può dire che abbia vinto la democrazia, a trionfare sono sempre i poteri forti. Si è scelto tra le persone di prima. Mi aspettavo una città un po’ più libera che potesse premiare le esperienze nuove: non solo il civismo ma le esperienze che potessero dare uno sbocco nuovo. Noi eravamo, con Miti, l’unica forza che non ha un partito alle spalle. E pensavamo che la città avrebbe potuto premiare un civico. Un civismo come il nostro, pulito, non compromesso, senza condanne e con delle competenze perché penalizzarlo? Ci aspettavamo un’attenzione maggiore dai cittadini». Nessuna decisione invece per il ballottaggio. «Al momento è prematuro. Ci riuniremo nei prossimi giorni e ci confronteremo per prendere una decisione».

La posizione dei 5s

Fabio Foti (Movimento 5 Stelle): «A questo punto è chiaro che l’appaiamento dei poli renderà decisivo l’intervento dei partner: la Marcianò per il centrodestra e noi progressisti a sinistra. L’altro elemento emerso è che il voto disgiunto ha fatto un po’ di vittime, non mi riferisco a noi che siamo bassi sia sul voto della lista che sul candidato, la Marcianò ne ha una soltanto che potrebbe entrare ed è appena ancorata al 3%, lo stesso per Davi». Per il ballottaggio: «I voti andranno definiti nella giornata di oggi. Non abbiamo avuto alcun tipo di indicazione, salvo quella di votare liberamente. Ma chi ha votato i 5 Stelle avrà una forte inclinazione a votare a sinistra».

Siclari ottimista

Giuseppe Siclari (Partito comunista dei lavoratori): «C’è un’oscillazione continua per quanti ci riguarda partiamo da un minimo di 0,35 e siamo arrivati allo 0,6: possiamo dire che abbiamo fatto meglio rispetto alla scorsa tornata. Non è un risultato eccezionale, ma che certifica l’unica forza che vive l’estrema sinistra a Reggio Calabria. Il risultato avrebbe potuto essere migliore se altre forze di estrema sinistra avessero compreso. È un risultato che poteva servire ai settori di società che hanno bisogno di una sinistra reale».

 

Secondo Siclari ancora Reggio «è una città masochista che ha premiato i due schieramenti che sono responsabili del suo scatafascio; ed è anche una città che registra il primato del più alto voto del “sì” al referendum, quindi il quadro torna, in questo quadro il nostro risultato è stato ottenuto in condizioni ancora più difficili di altre parti d’Italia». Per il voto del ballottaggio invece «faremo un’assemblea dei militanti, in ogni caso noi non ci apparenteremo a Falcomatà, come orientamento che dobbiamo formalizzare, l’indicazione è questa ma può essere suscettibile di modifiche. Per noi il problema centrale è fermare la destra più pericolosa che è quella rappresentata da Minicuci. Le nostre decisioni non preludono a nessun apparentamento».

Pazzano: «Valutiamo»

Saverio Pazzano (La Strada): «Attualmente la situazione ci colloca tra 7 e 8% ed è risultato molto buono, considerato il punto di partenza e le battaglie per arrivare fino a qui. Un ottimo risultato ed attendiamo i dati definitivi. Un’altra cosa interessante è che è vero c’è il disgiunto ma abbiamo una lista che tiene forte, quindi vuol dire che le persone hanno creduto al nostro percorso». E per il ballottaggio «Valuteremo nei prossimi giorni, il nostro percorso è fatto così, dal basso, quindi con le persone ne discuteremo e poi decideremo».

Putortì: «Saremo fuori dagli schieramenti»

Fabio Putortì (Miti unione del Sud): «La percentuale è bassa rispetto alle nostre aspettative, ormai attendiamo lo scrutinio di tutti i seggi e poi tiriamo le somme. Il voto disgiunto ha creato tanti problemi agli elettori e anche alle liste. Non so quanto abbia inficiato l’andamento delle elezioni. Abbiamo notato di nuovo le candidature familiaristiche, di conoscenza fuori dai seggi che controllano l’andamento del voto pur non essendo rappresentanti di lista. Non abbiamo visto un balzo in avanti nella qualità delle elezioni. Considerati i buoni risultati ottenuti da Pazzano, mi auguro che ci sia un buon risultato nel civismo vediamo se cambierà qualcosa». Al ballottaggio «Come abbiamo sempre detto saremo al di fuori dagli schieramenti e ufficialmente non sosterremo nessuno. Non abbiamo accettato coalizioni prima e non le accetteremo ora».

 

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