Se le elezioni provinciali di Catanzaro sono state fissate il 28 marzo, nella stessa data in cui Lamezia Terme andrà al voto nelle quattro sezioni individuate dal Tar della Calabria, questo significa che anche in questa tornata la città della Piana non avrà suoi rappresentanti in Provincia.


Già settimane addietro, diversi esponenti politici avevano lanciato il loro grido di allarme, chiedendo per il voto provinciale un posticipo. Cosa che non è avvenuta e così un’altra spada di Damocle si va ad inserire in quel meccanismo di incastri, ricorsi e attese di esiti che incombe sulle elezioni comunali.


L’ultima volta il Comune era commissariato per presunte infiltrazioni mafiose, ora si confidava nel voto del 28 marzo e nel successivo ballottaggio dell’11 aprile, per mandare a casa i commissari prefettizi insediatisi dopo la sospensione del sindaco e del consiglio comunale, per rimettere ordine politico e amministrativo e affrontare il banco delle provinciali. Ma, a quanto pare, così non sarà.


Il Nuovo Cdu chiede che venga «approvato un emendamento, già presentato nel Decreto mille proroghe, che sposta di ancora 60 giorni le elezioni del consiglio provinciale, oppure che si conceda, nei termini, la sospensiva richiesta dal sindaco e dal presidente del consiglio comunale di Lamezia Terme e si permetta il rientro in carica degli amministratori, i quali potranno votare regolarmente il 28 marzo alle elezioni provinciali. Entrambe le procedure sono realizzabili e coerenti con le normative vigenti oltre che con il buon senso».


Eugenio Guarascio, candidato a sindaco, ritiene «urgente e necessario l'intervento dei parlamentari di tutte le forze politiche affinché possano sollecitare un necessario provvedimento delle istituzionali centrali che ripristini l'agibilità democratica per Lamezia Terme, seconda città più popolosa della provincia di Catanzaro. Siamo di fronte a un difetto di partecipazione e rappresentanza non giustificabile – incalza il presidente di Ecologia Oggi - dal momento che basterebbe un rinvio di pochi giorni per consentire alla città di esprimere il proprio elettorato passivo e attivo e vedere, quindi, accolte nell'assemblea di tutta la provincia istanze, esigenze e aspettative di un importante e popoloso comprensorio, che in alcun modo possono essere relegati ad altri».


Franco Lucia, coordinatore della segreteria cittadina del Pd lametino, si è rivolto al Prefetto per il differimento delle elezioni parziali, in attesa della sentenza di merito del Consiglio di Stato fissata il prossimo 18 maggio. «Se quest’ultimo magistrato dovesse rivedere la decisione del Tar Calabria, statuendo di non votare nemmeno nelle quattro sezioni, ovvero di votare parzialmente in più sezioni, ovvero ancora se il Consiglio di Stato dovesse ritenere di annullare le elezioni comunali del novembre 2019, la cittadinanza subirebbe un evidente ulteriore disorientamento».