L’annuncio della convergenza del PD sulla candidatura del sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, nella corsa per la presidenza della Provincia di Crotone ha creato malumori nella maggioranza che sostiene il primo cittadino in Consiglio comunale. In particolare, i consiglieri Anna Maria Cantafora, Vincenzo Familiari e Salvo Riga, in una nota, si dicono «perplessi e contrariati, sia per le modalità che per la sostanza».

Una scelta che, a loro dire, «andava condivisa e votata dall’intera maggioranza che sostiene l’amministrazione» e che sarebbe «in contrasto con quanto il primo cittadino di Crotone ha sempre dichiarato di voler fare, vale a dire una coalizione civica di ampio respiro in grado di coinvolgere tutti coloro i quali si riconoscono in un progetto politico-amministrativo slegato da “vecchie logiche di partito”: un’alleanza per il territorio che partisse dalla città capoluogo di provincia».

«Purtroppo, quanto avevamo provato a scongiurare, si è realizzato. Tale scenario – sostengono Familiari, Riga e Cantafora - rischia di snaturare il progetto politico con il quale ci siamo presentati alla città di Crotone un anno fa». Per questo i consiglieri annunciano di «prendere le distanze da questo percorso, che mette in pericolo la genuinità di un progetto politico che ha avuto la sua forza propulsiva grazie alla partecipazione attiva di semplici cittadini che altro non vogliono che il bene della città di Crotone».

Malumore politico anche per un’altra consigliera di maggioranza, Giada Vrenna, che in un nota annuncia di aver appreso dalla stampa «che Voce si è autocandidato alla presidenza della Provincia». Una decisione che non avrebbe avuto «nessun passaggio nella sua maggioranza, né tantomeno nessuna discussione. Lo avrebbe deciso con pochi consiglieri ed il Pd, proprio quel partito che abbiamo sempre avversato».

Per Vrenna, il sindaco di Crotone «così facendo ha tradito la natura civica di un progetto che la città ha premiato».
«Per quanto mi riguarda – si legge ancora nella nota - non è la prima volta che non mi trovo in linea con questa amministrazione. Aspetto ancora che il sindaco riferisca le ragioni di un cambio di giunta che ha effettuato nella più totale solitudine, invece che coinvolgere nelle scelte i consiglieri della sua maggioranza. Per quanto mi riguarda non sosterrò questo progetto, che ancora una volta nasce nel chiuso delle stanze e non da un confronto democratico».

Ora toccherà vedere se i quattro esponenti della maggioranza continueranno a sostenere il sindaco in Consiglio comunale: il primo banco di prova potrebbe essere già la seduta della massima assise cittadina convocata per il 19 novembre prossimo.