Il sindaco di Soveria Simeri Amedeo Mormile è il nuovo presidente della Provincia di Catanzaro. Il risultato delle votazioni è arrivato poco dopo la mezzanotte. Succede quindi a Sergio Abramo. Anzi, tecnicamente parlando, al facente funzioni Fernando Sinopoli, subentrato per una manciata di mesi all’ormai storico ex primo cittadino del capoluogo. Un Abramo uscito di scena a giugno scorso solo per il limite di mandati consecutivi svolti in Comune, dopo 20 anni passati al vertice delle Istituzioni locali. Ma al di là di tutto è parso come una sorta di Davide, il vincitore Mormile. Capace di (stra)battere un imponente Golia. Nientemeno Fiorita. Il quale, da sindaco della città più grande e anche importante della provincia (non fosse altro perché ne è il capoluogo, oltre a esserlo pure dell’intera regione), ha preso quella che nel calcio iberico viene definita la “terribile embarcada”. Vale a dire una sconfitta nettissima. Un’imbarcata appunto.

E a testimoniarlo in modo plastico è stato il fatto che quest’ultimo ha perso in tutte e quattro le fasce previste nell’ambito del voto ponderato, esclusivamente riservato ai pubblici amministratori del territorio, vigente in un’elezione di secondo livello quale la tornata per il rinnovo dell’ente intermedio. Nulla da fare allora per Fiorita con le schede di colore blu (dei paesi fino a 3mila abitanti), in cui è andato sotto quasi di 30 voti; arancione (delle località da 3 a 5mila abitanti), dove ha subito 21 voti di scarto; grigio (dei comuni da 5 a 15mila abitanti), in cui ha ridotto il divario al di sotto dei 5 voti e, infine, verde (delle città con più di 15mila abitanti) in cui per poco non ha ancora una volta toccato la doppia cifra di svantaggio.

Questo l’esito, inequivocabile, della consultazione. Senza addentrarsi nel tecnicismo della conversione con la media ponderata, che nulla cambia. A decidere la competizione è stato poco più dell’80% degli aventi diritto. Cifra, a dispetto di quanto sembri neanche poi troppo “esaltante”, alla luce delle ben 162 assenze. Mica poche, considerato che si è come premesso trattato dei forfait di sindaci e consiglieri. Comunque sia, a prendersi la ribalta è stato proprio Mormile. Che si è commosso nel commentare il successo attorniato dai suoi maggiori “sponsor”: il presidente dell’assise di Palazzo Campanella Filippo Mancuso e il consigliere regionale Antonio Montuoro. Abbracci e complimenti li ha però ricevuti pure da altri big della coalizione: l’assessore della Giunta Occhiuto, Filippo Pietropaolo, e il consigliere regionale Pietro Raso.

Espressione torva, al contrario, per lo sfidante, malamente sconfitto, man mano che il risultato molto negativo prendeva sempre più corpo. Una delusione che traspariva mentre assisteva allo spoglio seduto in prima fila, proprio davanti all’urna, con accanto i fedelissimi Antonello Talerico (che non smette di sostenerlo lealmente nel civico consesso del capoluogo, malgrado si professi uomo di centrodestra) e Pasquale Squillace (autorevole capo di gabinetto a Palazzo De Nobili). Dalla parte opposta alla loro, invece, curiosamente Sergio Costanzo, capogruppo di Fare per Catanzaro in “Aula Rossa”, raggiante per l’affermazione di Mormile. Legittimo se si pensa come alle Politiche di domenica abbia sostenuto Forza Italia e alle Provinciali sia di fatto andato contro un Fiorita, che tuttavia in maniera forse singolare supporta in modo decisivo a livello comunale insieme ad altri tre o quattro “responsabili” di centrodestra.