«Non voglio commentare ulteriormente la scorsa sentenza del Tar e ora questa del Consiglio di Stato…dico solo che non le condivido affatto, ma che le rispetto e, quindi, ne prendo atto e questo è quanto». Silvio Zizza, commenta così la sentenza che ha rigettato il ricorso con il quale chiedeva venissero annullate in toto le elezioni amministrative del 2019. Un percorso il suo avviato a suon di carte bollate, insieme ad altri ex candidati a sindaco, mesi fa e che aveva portato alla sentenza del tribunale amministrativo con la quale veniva disposto il ritorno alle urne in quattro sezioni e la sospensione di giunta, sindaco e consiglio comunale.

Poi la decisione di proseguire, da solo, per chiedere l'annullamento totale del voto ed ora l'esito negativo della sua battaglia. «”Si dà atto in questa sede che quasi ogni incongruenza, errore o vizio dedotto nei ricorsi introduttivi(dei ricorrenti), ha trovato riscontro nell’esame dei verbali e, ove si sia proceduto in tal senso, nel riconteggio delle schede”. Questo dichiarava, a fine settembre 2020 nella sua relazione, la Prefettura di Catanzaro, al Tar della Calabria, dopo aver svolto, come organo delegato dallo stesso Tar, la verificazione delle 48 sezioni “incriminate” su 78. Lascio a voi ogni interpretazione e giudizio», afferma Zizza, che ha dichiarato di non rilasciare interviste, in una nota stampa.

«Comunque, tutto ciò, però, non è bastato affinché il Tar della Calabria prima e il Consiglio di Stato poi, annullassero quantomeno il 50 per cento circa se non di più, delle sezioni, e non soltanto le quattro ormai famose! Ringrazio l’avvocato Pitaro e l’avvocato Liperoti che hanno “sposato” questa battaglia per la legalità e la verità, nonché, il M5S con i suoi parlamentari (alcuni fuoriusciti) e soprattutto gli attivisti e poi tutti coloro che mi hanno sostenuto pubblicamente e privatamente. Ringrazio anche coloro che – conclude - invece mi hanno offeso, infangato e deriso sui social e non solo, e a questo punto, auguro ogni bene alla mia città, che ne ha veramente tanto bisogno».