Secondo i primi dati sull’affluenza il 44 per cento è andato alle urne: un preoccupante disinteresse per il proprio futuro
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A urne chiuse, il dato dei sondaggi si conferma. Il centrodestra di Jole Santelli è avanti – e di tanto - rispetto al centrosinistra, compattato dietro la candidatura civica dell’imprenditore Pippo Callipo. Tuttavia il vero vincitore è un popolo che rappresentanza non ne ha o ha deciso di non averne. Da rilevazioni ufficiali ha votato solo il 44% dei calabresi e spicci. Per la seconda volta.
Sostanzialmente si tratta di una sconfitta bipartisan della classe politica calabrese, che a 5 anni dal crollo dell’affluenza che caratterizzato la precedente consultazione, non sembra essere stata in grado di muovere gli indecisi. Più della metà dei calabresi nel dubbio è rimasta a casa. Contano le faide che hanno trasversalmente pregiudicato gli assetti di centrodestra e centrosinistra? O forse c’è un problema di base di disaffezione alla Cosa pubblica che tutti si devono porre? Sono domande che pesano sul prossimo governo regionale, che – al netto delle faide interne ed estere alle rispettive appartenenze o coalizioni, che sulla Calabria hanno giocato partite nazionali – tutti si dovrebbero porre.
Sia chi era in corsa per un posto alla Regione e magari ce l’ha fatta a rappresentare i calabresi in Consiglio, sia chi con una scheda in mano si è posto il problema di votare. O se votare. Di certo, da queste elezioni emerge uno sconfitto. Ed è la Regione tutta, che si è disinteressata del proprio futuro.