La componente del gruppo Cal -Alternativa annuncia la decisione di non ricandidarsi: «Chi ha votato per 55 volte la fiducia al governo Draghi ora vuole rifarsi una verginità politica»
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«Con l'auspicio di non deludere nessuno, soprattutto quelle categorie come pescatori, agricoltori e lavoratori di altre categorie che ho sempre difeso nelle commissioni competenti e nell'aula del Senato e con le quali ho lavorato a stretto contatto formulando con loro emendamenti ai vari provvedimenti e disegni di legge. A questi lavoratori ed amici dico che sarò ancora al loro fianco e continueremo le nostre battaglie anche al di fuori dei palazzi del potere dove oramai si tutelano solo i grandi gruppi di settore e le lobby. Ci sono e ci sarò ancora più determinata di prima».
È quanto afferma la senatrice uscente Rosa Silvana Abate, ex M5s, Gruppo Cal -Alternativa che annuncia, in una lunga nota, la decisione di non ricandidarsi alle elezioni politiche del 15 settembre.
«Con una mia candidatura, per quanto umile e modesta - aggiunge la parlamentare - avrei legittimato ciò che io ritengo sia avvenuto in Italia: vale a dire un vero e proprio colpo di Stato, iniziato con la fiducia a Draghi e al suo governo, e perpetrato in tutto questo anno e mezzo sino a quando, per mero calcolo elettorale e per guadagnare qualche punto nei sondaggi si è poi deciso di staccare la spina. Dopo aver votato ben 55 fiducie e molti provvedimenti che hanno distrutto tutte le conquiste fatte negli ultimi decenni (basta citare la vergognosa riforma Cartabia o la distruzione di parte del codice dell'ambiente), tutti i partiti di maggioranza hanno ben pensato di (ri-)costruirsi una verginità politica a danno delle famiglie e delle piccole e medie imprese trascinate in una crisi senza precedenti e in una guerra assurda nel cuore dell'Europa».