Accelerazione negli schieramenti politici in vista delle elezioni regionali fissate per il prossimo 11 aprile. Nella stessa giornata si sbloccano due candidature. La prima è quella di Luigi De Magistris che ha trovato l’accordo con Carlo Tansi e sarà candidato governatore alla guida di un polo civico che continua a strizzare l’occhio ai Cinque Stelle e si riempie di vecchie glorie della sinistra calabrese. Proprio qualche ora fa anche l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano ha dato l’ok al progetto dell’ex capo della protezione civile calabrese e del sindaco di Napoli.

Praticamente in contemporanea anche il Pd, riunito in conclave a Lamezia dal commissario Stefano Graziano, ha dato il via libera alla candidatura dell’ex presidente del Consiglio regionale Nicola Irto che si è preso 24 ore per pensarci. Anche se dal post che ha pubblicato su facebook rimangono pochi dubbi sulla sua volontà di accettare la nuova sfida. «La Calabria, la mia regione, è una terra meravigliosa. Sono orgoglioso di essere calabrese – scrive Irto sulla sua pagina - Qualunque sia il nostro compito, lavoriamo con amore, umiltà e impegno per migliorarla. Abbiamo bisogno di pensare positivo e volare alto. Calabria nel cuore».

Al suo fianco dovrebbero esserci Leu, Iv, i Socialisti, i Verdi e probabilmente anche il movimento di Nicola Fiorita.

«Il Pd ha espresso in modo compatto il nome di Nicola Irto un nome giovane, autorevole, riformista ed espressione del territorio – ha commentato Stefano Graziano - che verrà portato al tavolo della coalizione e ai tanti amministratori ma soprattutto alle nuove generazioni che vogliono impegnarsi per il futuro della Calabria».

In qualche modo, dunque, il Pd prova a dare uno slancio per uscire dall’angolo ma prende tempo per fare in modo che il nome di Nicola Irto possa essere valutato dagli altri partiti della coalizione in maniera da provare a far ripartire quel tavolo del centrosinistra che era rimasto fermo dallo scorso mese di dicembre. E lasciando una porta aperta ai Cinque Stelle che adesso sono in imbarazzo a Roma sul sostegno al governo Draghi che in Calabria divisi tra De Magistris e l’asse con il Pd.