Le elezioni comunali 2024 si svolgeranno il prossimo 8 e 9 giugno in concomitanza con quelle per il rinnovo del Parlamento Europeo dove è sempre bene rammentare che verranno “contate” con il sistema proporzionale, in cui ogni partito ammesso presenta una propria lista, e dove ogni elettore può votarne una sola, e scegliere, al suo interno, fino a 3 candidati (con l’attenzione che bisogna però indicare almeno un uomo e/o una donna). 

Per le comunali, per cui gli eventuali turni di ballottaggio (previsti per i comuni al di sopra dei 15.000 abitanti) si terranno i successivi 23 e 24 giugno, ci saranno competizioni per 11 comuni della provincia di Crotone non interessati a possibili ballottaggi visto che i soli comuni di Strongoli e Mesoraca superano i 5mila e per cui aumenta sia il vincolo di genere che impone, nella composizione delle liste, che non si possa superare i due terzi tra donne e/o uomini, e sia i voti di preferenza per i consiglieri che possono passare a 2, ma sempre con il rispetto della doppia preferenza di genere.

Per tutto il resto la normativa è identica a tutti i comuni al di sotto dei 15.000 abitanti che elegge il consiglio ed il sindaco con sistema di tipo maggioritario. Devono così essere presentati il nome del candidato sindaco, con una sola lista collegata, con i nomi dei candidati consiglieri, ed il programma amministrativo. In tutte le liste devono essere espressi candidati di entrambi i sessi. Per votare, l’elettore deve indicare il contrassegno relativo al sindaco ed alla lista che lo sostiene. Inoltre può esprimere un solo voto di preferenza, scrivendo il cognome del candidato alla carica di consigliere che preferisce.

Viene dichiarato eletto il sindaco che ha ricevuto più voti e si procede a ballottaggio solo nell’eventualità di un pareggio. Alla lista del candidato sindaco che è risultato eletto, sono attribuiti 2/3 dei seggi in consiglio. Nel caso alle elezioni si presenti un solo candidato sindaco (e quindi una sola lista a sostegno), vengono eletti sia il candidato sindaco che i candidati consiglieri a patto che la lista (e non il Sindaco) sia stata votata da almeno il 50% dei votanti, e che questi rappresentino almeno il 40% degli aventi diritto al voto (soglia quest’ultima abbassata visto che prima del Dl 41/2022 era il 50%).

Comuni al voto nel Crotonese

Nel crotonese, al netto di scenari ed alleanze che quasi mai corrispondono alle diatribe centro destra, sinistre e/o campi larghi, il ruolo strategico politico lo stanno svolgendo il Presidente della Provincia e sindaco di Cirò Marina Sergio Ferrari, il Presidente provinciale di Fratelli d’Italia Michele De Simone e il Segretario provinciale del PD Leo Barberio che stanno “giocando” ai vari incastri che negli undici comuni del crotonese chiamati al voto, sono pezzi tutti unici, utili ad incastrarsi con i portatori di preferenze europee. Non è infatti azzardato pronosticare che nella stragrande maggioranza delle situazioni, solo sabato mattina in prossimità degli ultimissimi minuti della presentazione delle liste, molte cose potranno cambiare, anche in funzione dei tour elettorali in corso, visto che le liste delle europee sono, invece, già belle chiuse.

Elezioni a Strongoli

Come innanzitutto, a Strongoli (che al censimento 2021 contava 6163 abitanti), oggi con il commissario prefettizio dopo le dimissioni presentate in agosto scorso dall’uscente Sergio Bruno, maresciallo dei carabinieri, che, ancora prima che si formalizzassero le dimissioni di 9 consiglieri (su 12), permise al prefetto l’immediato scioglimento. All’epoca il sindaco Bruno, che non si ricandiderà, mantenne fino alla fine il sostegno dell’assessore Pina Citerà, della consigliera Milena Mauro e della vice sindaca Giovanna Arrighi che sembra, oggi, una delle candidate principali a sostegno di Saverio Romano già sindaco in passato, avvocato che fu terzo perdente nella tornata del settembre 2020, oggi dovrebbe tenere unita l’ispirazione di un centro destra tra i più definibili del territorio, almeno al momento. Attorno a questa alleanza tenuta assieme dai principali ispiratori della crisi imposta a Bruno dove esponenti del PD locale hanno svolto un ruolo, ci sono altri noti attivisti politici e sindacali che stanno valutando la possibilità di presentare altre candidature che potrebbero partorire addirittura altre 3 opzioni a sindaco, anche se c’è da registrare (per tutti) la difficoltà a comporre le liste.

Elezioni a Mesoraca

Al voto anche il comune di Mesoraca (con 5908 abitanti censiti), il centro tra i più antichi di fondazione (circa 1600 anni prima di Cristo) fa provenire una delle origini del nome, quella per i latini e i greci bizantini, a Mesoreacium, cioè “terra tra due fiumi”, appunto perché era tra il Reazio ed il Vergari su cui è recentemente nata la Riserva naturale su cui ha molto investito l’uscente sindaco Annibale Parise, che venne eletto con la lista (Insieme si può); riproponendosi, conferma lo scontro che si rinnoverà con Carmen Carceo, già consumatosi nel 2019 e che, nel comune montano, bada soprattutto a tenere fuori partiti e politica, soprattutto quelli provinciali.

Niente voto a Melissa: candidati rinunciano

I prossimi 8 e 9 giugno i cittadini di Melissa non andranno a votare per eleggere sindaco e consiglio comunale. Allo scadere del termine fissato per le ore 12 di oggi, infatti, non è stata presentata alcuna lista nonostante i candidati a sindaco, Raffaele Falbo ed Edoardo Rosati, le avessero già pronte. La decisione di non consegnare le liste scaturisce dalla situazione di incertezza che peserebbe sul futuro Consiglio comunale sul quale pende la spada di Damocle di un possibile scioglimento per infiltrazioni mafiose. Il 9 novembre dello scorso anno, infatti, il prefetto di Crotone ha disposto l'invio della commissione d'accesso antimafia al Comune di Melissa a seguito dell’indagine che coinvolge il sindaco Raffaele Falbo, attualmente sotto processo per concussione aggravata dalla volontà di agevolare i sodali della cosca di Cirò. L’attività della commissione di accesso si è conclusa proprio alla vigilia della presentazione delle liste ma serviranno almeno tre mesi per conoscere l’esito del procedimento, dal momento che ora il prefetto di Crotone ha 45 giorni di tempo, sentito il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, integrato con la partecipazione del procuratore della Repubblica competente per territorio, per inviare al ministro dell’Interno una relazione nella quale si dà conto della eventuale sussistenza di elementi di infiltrazione mafiose.

I due gruppi che hanno lavorato in questi mesi alla composizione delle candidature hanno deciso così di non presentare le liste anticipando, di fatto, il commissariamento dell’ente. I due candidati a sindaco erano gli stessi di 5 anni fa: l’uscente Raffaele Falbo e il capogruppo di minoranza Edoardo Rosati. «La presenza della commissione d’accesso e l’assenza di un atto conclusivo dell’attività svolta dalla stessa, ci obbligano, con estremo malincuore, a metterci da parte» ha dichiarato il sindaco in carica Raffaele Falbo che, riguardo alla vicenda giudiziaria che lo coinvolge, sostiene che «la magistratura farà chiarezza». Falbo afferma che «il desiderio di proseguire e completare un programma ed un impegno politico-amministrativo limitato dalla crisi pandemica, si è scontrato con il senso di responsabilità ed il rispetto nei confronti delle Istituzioni e della magistratura, che da sempre hanno caratterizzato la mia persona nonché - conclude - quella di tutti i componenti di maggioranza del Consiglio comunale». 

Belvedere di Spinello

Poi c’è Belvedere di Spinello (che al censimento del 2021 contava 1.973 abitanti) dislocati lungo la media valle del Neto, in un vasto e vario territorio che si estende nella fascia collinare alle falde del versante ionico della Sila Grande proteso fino al Santuario della Madonna della Scala, scenario di uno dei riti della Pasquetta più antichi della provincia di Crotone e dell’intera Calabria. Qui il sindaco uscente Rosario Macrì (che aveva largamente vinto il suo personale secondo mandato nell’alveo del centro sinistra con la lista a sostegno Uniti per Belvedere Spinello) ha già fatto sapere che non si ripresenterà. A candidarsi ci sarà molto probabilmente Marianna Bellìo (assessore uscente) con un movimento trasversale che riuscirebbe a superare gli schieramenti “inquinati” dal recente passaggio di Macrì in Azione di Calenda e De Nisi. Complessa la situazione di una eventuale competizione, per via della difficoltà cronica, anche qui, a trovare disponibilità a candidarsi da consiglieri comunali.

San Mauro Marchesato

A San Mauro Marchesato, centro di 1952 abitanti censiti affacciati sul crinale centro-meridionale della provincia, sul versante ionico della Calabria e sulla dorsale collinare del Marchesato, tra Cutro, Scandale, Santa Severina e Roccabernarda, sembra tutto più chiaro che in altri comuni. Il sindaco uscente Carmine Barbuto eletto con la lista civica “Insieme per Crescere”, pare possa avere vita più complicata dall’accordo che hanno chiuso Partito Democratico e Forza Italia che contrapporranno il farmacista Levino Rajani.

Verzino

Verzino, comune dell’entroterra con 1.616 abitanti, avrà certamente un altro primo cittadino rispetto all’uscente Giuseppe Antonio Cozza che candida il forestale Falbo, ma che potrebbe vedere della partita, non si sa se in proprio, anche un altro ex sindaco come Franco Parise. Il comune che tra i tanti spunti artistici e naturalistici ha l’affascinante sito rupestre delle Grotte, suggestivo insediamento scavato nella roccia che fu antica dimora dei monaci basiliani, vede oggi con i favori dei pronostici elettorali Michele De Simone, che candida a consigliere comunale la moglie, a supporto della candidatura a primo cittadino Francesco Levato, che ha già da tempo presentato programma e lista completa di 10 candidati a consigliere.

Caccuri

A Caccuri, che con i suoi 1553 abitanti è diventato centro oramai di gravità letteraria e culturale con il noto Premio, potrebbe esserci un’altra probabile Caporetto per il segretario PD Barberio. L’uscente Marianna Caligiuri, dirigente regionale Dem, viene sfidata da un neo iscritto del partito della Schlein, Giuseppe Di Gioia, funzionario di banca e specialista del terzo settore in Sabir. Pronta anche qui la candidatura di Fratelli d’Italia che potrebbe spiazzare i duellanti di sinistra.

Castelsilano

A Castelsilano, comune montano a vocazione agricola di 900 abitanti, noto anche per la caduta del MiG-23 dell'aviazione libica che provocò la strage di Ustica, sembra vedere ancora una volta favorito l’uscente Francesco Durante che si confermò per un secondo mandato nel 2019 con la lista Liberi, anche se è data quasi per certa la competitiva candidatura di Francesco Foglia, presidente provinciale del Consiglio della Federazione nazionale ordini veterinari italiani.

Umbriatico

Anche ad Umbriatico, altro centro dell’entroterra con 755 abitanti, sembra che possa cambiare poco qualora venisse confermata la ricandidatura di Pietro Greco che, nell’affermazione del 2019 venne sostenuto dalla lista “Umbriatico Cambia”. Il Comune della rupe sulla quale è stato costruito l'abitato è quello con più bassa densità, 12 abitanti per chilometro quadrato, dovuta al basso numero di abitanti in un ampio territorio dominato da favolosi boschi.

 San Nicola dell'Alto

Mentre a San Nicola dell'Alto, che molti dei 721 abitanti di origini arbëresh chiamano Shën Kolli, non avrà più Francesco Scarpelli sindaco che si era candidato, vincendo, con la lista Insieme per San Nicola che oggi candiderà Luigi Rizzuti che potrebbe avere lo stesso Francesco Poerio come competitor che perse già nel 2019 con Scarpelli, ma con meno di 70 voti di scarto.

Carfizzi

Più contorta potrebbe essere la partita a Carfizzi, l’altro comune con presenze albanesi i cui 524 abitanti hanno viste affascinanti dalla collina che, tra il Parco Nazionale della Sila e la costa ionica, ha ispirato tanti scenari descritti da uno dei suoi più illustri cittadini nativi, Carmine Abate. Infatti l’uscente e ricandidato Mario Antonio Amato che aveva vinto con la lista d’ispirazione Dem, Insieme per Carfizzi, è oggi sostenuto dal presidente della Provincia Sergio Ferrari tanto che Giovanna Macrì che dovrebbe ufficializzare la sua candidatura ad ore, potrebbe anche insidiarne la rielezione.