«Il Partito democratico non è stato in grado di fare neppure una lista a mio sostegno. Per questo ritiro la mia candidatura a sindaco di Crotone».

Così Gaetano Grillo, 79 anni, già sindaco di Crotone negli anni 90, ha spiegato il motivo per cui ha deciso di non candidarsi più a capo della coalizione che vedeva in prima linea quella parte del Pd che fa capo al commissario della federazione provinciale, Franco Iacucci. Per il presidente della Provincia di Cosenza è una bella grana. Ora dovrà trovare una soluzione a poche ore dalla scadenza per la presentazione delle liste.

 

Un'altra parte del Partito democratico, quella che fa capo alla segreteria cittadina del partito, appoggia invece la candidatura a sindaco di Danilo Arcuri, sostenuta anche dal movimento e dalle liste che hanno come referente Enzo Sculco, ex segretario generale della Cisl Calabria ed ex consigliere regionale.

«Vaffa liberatorio»

«Rispetto al comportamento del mio partito – ha detto Grillo nel corso di una conferenza stampa – devo imitare il mio omonimo Beppe lanciando un vaffa liberatorio. L'ex sindaco Vallone, invece, di sostenere la mia candidatura, ha tergiversato cercando fantomatici candidati a sindaco senza accorgersi che senza le mie liste nessuno di loro avrebbe potuto arrivare al ballottaggio. La scelta cade su di me dopo aver sfibrato i sostenitori delle mie liste con l'incertezza sulla mia candidatura dicendo che preferiva perdere con un giovane piuttosto che con una persona di 79 anni. La gioventù non si misura con l'età. Io non devo fare i 100 metri, ma attività intellettuale. E penso di avere la mente lucida più di tanti giovani».

 

«I colpevoli di questa situazione – ha proseguito Grillo – sono i vertici del Pd che non sono riusciti a fare neppure una lista. Tra le mie liste e la loro potevamo arrivare al ballottaggio, ma ieri Iacucci mi ha detto che il Pd aveva solo quattro candidati. A quel punto ho desistito. Ho lasciato i miei liberi di votare chi vogliono. Io non voterò alcuno dei candidati perché non li ritengo all'altezza di fare il sindaco».