INTERVISTA | Passeggiata in centro fuori programma per il capo politico dei Cinquestelle: «Alla Regione e qui in città sosteniamo due donne di valore. Lucano? Mi suscita simpatia e spero possa far valere le sue ragioni. Ma evitiamo i processi mediatici prima di conoscere le motivazioni»
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Diretto prima a Napoli, poi a Roma, per i comizi di chiusura della amministrative nel capoluogo partenopeo e nella capitale, Giuseppe Conte si è fermato anche a Cosenza per una breve passeggiata in centro con la candidata sindaca Bianca Rende, sostenuta dalla lista del Movimento Cinquestelle, oltre che da Tesoro Calabria e da una propria formazione civica.
Accerchiato dai simpatizzanti
La visita a sorpresa dell’ex Premier, accompagnato anche dai parlamentari Massimo Misiti e Anna Laura Orrico, non è passata inosservata. Lungo corso Mazzini, Conte è stato ben presto accerchiato da militanti e simpatizzanti alla ricerca di un selfie. Prima di ripartire, qualcuno gli ha allungato sul sedile dell’auto un panino silano, con salsiccia, funghi e caciocavallo, da gustare durante il viaggio.
Due donne di qualità
Giuseppe Conte si è anche intrattenuto con i giornalisti: «I nostri candidati, Amalia Bruni alla Regione e Bianca Rende al Comune di Cosenza, offrono garanzia di qualità e di buon governo – ha detto – Sono due ottime interpreti del nostro progetto politico. Mi fa piacere sottolineare che si tratta di due donne: le donne ci arricchiscono. Io mi batto per la parità di genere, per la parità salariale e contro le discriminazioni che esistono, anche se scarsamente confessate ed esplicitate».
Accordi per i ballottaggi
«Non abbiamo stretto alcun accordo preventivo per il ballottaggio, da nessuna parte - aggiunge poi sul tema delle amministrative - Le valutazioni le faremo caso per caso dopo il voto. Peraltro gli elettori non sono pacchi postali e non possiamo chiedergli di spostare il loro consenso verso altri candidati in virtù di accordi stretti a tavolino, siano essi preventivi o successivi. È una modalità che non funziona»
Niente processi mediatici
Lucida la valutazione sulla sentenza emessa dal tribunale di Locri nel processo Xenia il capo politico pentastellato: «Auguro a Mimmo Lucano di poter far valere le sue ragioni nei successivi gradi di giudizio. Ma evitiamo i processi mediatici senza conoscere le motivazioni. Mi pare sia stato condannato per una decina di delitti commessi contro la pubblica amministrazione. La pena obiettivamente appare molto pesante. Ma i giuristi sanno che si tratta di un cumulo di pene. Il favoreggiamento dell’immigrazione è stato escluso. Invito a non strumentalizzare politicamente questa sentenza».
Ragioni nobili e meno nobili
«Anche a me Lucano suscita simpatia però – ammonisce Conte - se screditiamo il sistema giudiziario senza avere cognizione di causa della materia giuridica commettiamo un errore. E se oggi lo facciamo invocando ragioni che possono apparire nobili, domani lo farà qualcun altro per altre ragioni che verranno anch’esse invocate come nobili».