L'ex capogruppo di minoranza conquista la fascia tricolore. Mastica amaro il consigliere regionale del Pd. L'"accorduni" tra Censore e Salerno non ha retto alla prova delle urne
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Il consigliere regionale Luigi Tassone del Partito democratico esce sconfitto ed ammaccato da queste elezioni amministrative in cui il “suo” candidato sindaco, Antonio Procopio (ex assessore della giunta Censore), nel “suo” feudo elettorale, Serra San Bruno (VV) non ha scaldato i cuori dei cittadini arrivando secondo al giovane Alfredo Barillari, già capogruppo di minoranza.
Barillari, quando mancano ormai un centinaio di voti da scrutinare, avrebbe ottenuto il 40% dei consensi. Procopio si attesterebbe invece al 34,8.
Quello che la stampa ha chiamato “Accorduni” in salsa serrese, ossia l’asse tra l’ex deputato ed ex assessore e consigliere regionale dem Bruno Censore e l’ex consigliere regionale di Forza Italia Nazzareno Salerno, non ha retto.
La compagine “LiberaMente” guidata da Barillari questa volta ha avuto la meglio, bocciando, di fatto, l’azione politica regionale di Tassone, in effetti, un po’ flebile e con gesti inspiegabili, come l’intervento al Tar a favore della legislatura Santelli e contro la doppia preferenza di genere (la cui udienza si terrà domani) e la mancata firma del modulo di rinuncia privacy sui furbetti del bonus Inps.
Dall’opposizione al governo cittadino
Il movimento “LiberaMente” è nato il 5 maggio del 2016, poco prima della scorsa tornata di elezioni amministrative a Serra San Bruno. «Siamo una squadra di giovani che vede la politica come servizio per la comunità e vogliamo dare una scossa che serve tanto a Serra».
«Negli anni la politica locale ha sempre e solo dato esempi gerarchici con una figura dominante posta al vertice a dirigere l'orchestra. La nostra leadership è basata su un principio di responsabilità condivisa: nel movimento ci sono coordinatori, un consiglio direttivo, un comitato esecutivo. Sono organi che dialogano tra di loro coinvolgendo la base e facendo sintesi. Chiunque può proporre idee per il futuro del territorio e la nostra idea di politica stimola chi aderisce a farlo», ha dichiarato Barillari nello spiegare la nascita e le modalità operative del suo movimento.
Un movimento che ha utilizzato spesso un linguaggio simile al M5S, come a seguito del referendum costituzionale promosso da Matteo Renzi nel 2016. «Abbiamo difeso le istituzioni. un No che va contro i poteri forti e contro il primato dell’economia sulla politica», dichiarò Barillari che, l’anno successivo, denunciò, in riferimento alla situazione dei tirocinanti del parco delle serre, il “sistema Serra” in cui «tutto è legato alla propria parte politica, il Pd. Sorge spontaneo domandarsi a cosa serva invitare assessori, presidenti di regione, onorevoli, per le varie passerelle, se poi non si riesce a garantire la dignità a decine di famiglie».
Le frecciate a Tassone
In una campagna elettorale infuocata non sono mancate le stoccate. Barillari in più occasioni ha definito il consigliere regionale dem Tassone come un «comunista col rolex» e «un faccendiere» che «insegue modelli di carrierismo politico e che presenta un conto salato alla dignità delle persone» schierandosi contro l’accorduni «e Censore sono stati obbligati a fare questa lista insieme, altrimenti non ne chiudevano neanche mezza».
Certo, Tassone replicò piccato: «Quella di Barillari è una lista di persone politicamente trombate. Misuratevi. Una batosta nel 2016, un’altra batosta quest’anno». Insomma, è stato profetico quasi quanto Piero Fassino nel 2009 quando disse a Beppe Grillo: «Faccia un partito e vediamo quanti voti prende».
Chi è Alfredo Barillari
Nato l’8 febbraio del 1985 si è laureato con lode all’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” prima con una laurea triennale in Relazioni Internazionali e Diplomatiche e poi con una laurea magistrale in Politiche e Istituzioni dell’Europa. È dottore di Ricerca in Storia delle donne e delle identità di genere dal 2017.
Nel corso della sua carriera universitaria ha ricoperto il ruolo di consigliere di amministrazione de L‘Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, in qualità di rappresentante degli studenti dell’ateneo. Ha fatto il social media analyst in Polonia ed è docente alla Akademeia High School di Varsavia.
Da oggi, dopo 5 anni da capogruppo della minoranza in consiglio comunale e all’insegna del suo hashtag #Ilcambiamentoèadesso, è sindaco di Serra San Bruno.